La sera del venticinque dicembre del 1223, esattamente ottocento anni fa, nasce qualcosa che si è apparentemente trasformato in altro, ma che nasconde l’origine preziosa di una rinuncia, quella del santo di Assisi, a imitazione di una nascita avvenuta non nei castelli, ma in un luogo fuori dalle grandi rotte, e che pure aveva visto nascere Davide. Un re, a precorrere la nascita di un altro e diverso Re che della rinuncia alle ricchezze materiali farà il suo messaggio
La solennità dell’Immacolata Concezione è anche l’occasione per valutare l’importanza della figura mariana nella letteratura di tutti i tempi e luoghi e per cogliere l’immagine che gli scrittori hanno di una Signora mediatrice delle preghiere del cuore, quelle che vengono dagli abissi umani. Anche quando non è lei ad essere direttamente protagonista: il richiamo di Manzoni, Dante, Petrarca, Lorenzo il Magnifico, Eliot
Leopardi ha saputo rappresentare magnificamente l’innamoramento, ma anche quello stato inspiegabile e temuto, la noia, che sarà oggetto dei capolavori di Baudelaire e poi delle riflessioni dell’esistenzialismo
La richiesta pressante, il grido per la pace sono tornati ad essere il centro non solo e non tanto dell’azione della Chiesa, ma di tutte le persone di buona volontà
La storia di Antonio si interseca con quella dell’autore e con quella dei Manichei, dei Catari, degli Gnostici, e con quella contemporanea delle barricate parigine, della cacciata del re