I temi della pace e della riconciliazione al centro del 52° Congresso eucaristico internazionale, nei suoi primi giorni di lavoro e confronto tra rappresentanti e testimoni di Chiese e popoli messi duramente alla prova dai conflitti, nuovi e antichi, epidemia, collassi economici e calamità naturali. Dal Myanmar all’Iraq. Il cardinale Gérald Lacroix, arcivescovo di Québec e primate della Chiesa cattolica in Canada, osserva: “Il tipo di pace offerto dall’Eucaristia non è semplicemente un’assenza di conflitto quanto piuttosto un processo attivo, che lavora per la riconciliazione e la guarigione delle persone, delle famiglie e delle comunità. Ci permette di credere che aspirare alla pace non sia così assurdo come sembra”
I vescovi cattolici della Nuova Zelanda deplorano l’attacco terroristico avvenuto venerdì 3 settembre ad un supermercato di New Lynn, nella città di Auckland. La polizia ha ucciso un estremista che con un coltello ha ferito almeno sei persone.
“Da questo ideale pulpito, la voce dei pastori, la voce di questa commovente assemblea, desidera bussare – umile e lieta – al cuore dei popoli d’Europa, e andare oltre fino a raggiungere i punti più remoti della terra”.
La chiesa cattolica di San Giovanni e una chiesa battista del villaggio Chat, nello stato birmano di Chin, sono state occupate e profanate dai militari della giunta birmana. Parla il vescovo della diocesi di Hakha, mons. Lucius Hre Kung: “Siamo profondamente dispiaciuti. I militari sono entrati nella Chiesa cattolica, hanno aperto il tabernacolo, hanno preso le ostie consacrate e le hanno gettate a terra. Molto probabilmente, non sanno cosa siano le ostie consacrate e il loro significato per la Chiesa cattolica. È comunque segno che non c'è rispetto per le religioni e per i luoghi sacri”
Al via, dal 5 al 12 settembre, a Budapest al Congresso eucaristico internazionale. Celebrazioni di piazza, mostre, esposizioni, eventi culturali, un simposio teologico, incontri con le testimonianze di rappresentanti delle Chiese di tutto il mondo, anche dai paesi in guerra. Sabato 11 settembre alla solenne celebrazione della Messa in Piazza Kossuth sarà presente come ospite ecumenico, anche il Patriarca ecumenico di Costantinopoli Bartolomeo I. Poi domenica 12 settembre, l’atteso arrivo di papa Francesco per le conclusioni. Saranno giorni di confronto sui grandi temi che attraversano l’umanità dalle sfide del Covid-19 alla povertà di molte zone del pianeta. “Non siamo soli”: questo - ci dice il cardinale Péter Erdő in questa intervista al Sir - il messaggio che vuole emergere da questo appuntamento della Chiesa universale. “Dio ha creato il mondo e guarda al mondo con infinito amore”
Un appello “sincero” alla “modestia”. A lanciarlo è il patriarca ecumenico Bartolomeo I che, nel suo consueto messaggio per la Giornata del Creato che si celebra il 1° settembre, parla anche della lotta contro la pandemia del Coronavirus.
Con l'attentato del 26 agosto all’aeroporto di Kabul, è apparsa una nuova entità nello scacchiere islamico della Regione: l’Isis del Khorasan. Hanno attaccato – spiega in questa intervista al Sir Paolo Branca dell’Università Cattolica di Milano – perché “ritengono i Talebani troppo morbidi e sostanzialmente dei traditori che stanno lasciando partire i ‘collaborazionisti’ degli occidentali. Vogliono essere percepiti come i puri e i duri difensori dell’islam sunnita autentico contro chi scende a compromessi e si abbassa a forme di conciliazione seppur temporanee coi nemici della fede”
“L’oikos è una casa per tutti ma ora è in pericolo a causa dell’avidità, dello sfruttamento, della mancanza di rispetto e del degrado sistematico. L’intera creazione sta gridando”.
Evacuazione immediata delle persone più vulnerabili dall’Afghanistan, con particolare attenzione anche alle minoranze a rischio di persecuzione. Assistenza umanitaria nel Paese e nei Paesi limitrofi con l’impiego di personale femminile in grado di raggiungere donne e bambine. Attivazione di ogni canale diplomatico possibile, anche se il dialogo deve avvenire “nell’interesse del popolo afghano” e “a condizione del rispetto dei fondamentali diritti umani”.