E’ in corso a Roma l’incontro annuale dei vescovi delle Chiese orientali cattoliche in Europa. Sono i rappresentanti delle Chiese greco-cattoliche maronita, caldea, armena, siro-malabar. Stanno riflettendo sulla loro “missione ecumenica” e il disagio che provano quando vengono chiamate in modo dispregiativo “Chiese uniate”. S.B. Shevchuk ha raccontato di averne parlato lo scorso 4 luglio con Papa Francesco. “E Lui quando ha sentito di questa nostra difficoltà e del bisogno di approfondire il modo come noi orientali possiamo essere catalizzatori dell’Ecumenismo, ha detto letteralmente queste parole: ‘Mi offro per questo incontro’”
Dopo la realtà degli “orfani bianchi”, i bambini lasciati in patria dalle mamme che andavano all’estero a lavorare, ora c’è il fenomeno della “Sindrome Italia”. Colpisce le donne che conclusa l'esperienza lavorativa, tornano a casa, ma nessuno più le vuole. Si ritrovano sole, senza soldi e anziane. Un fenomeno che vivono non solo le donne ucraine ma anche moldave e romene. Ce ne parla mons. Dionisio Lachovicz, delegato “ad omnia” per l’Esarcato Apostolico per i fedeli ucraini di rito bizantino residenti in Italia
Ad applaudire all’annuncio che il Papa ha fatto cardinale l’arcivescovo lussemburghese Jean-Claude Hollerich, ci sono anche i “ragazzi” della nave Mara Jonio. D’altronde fece parte a maggio di una missione a Lesbo per conto di Francesco. Intervistato dal Sir, il presidente della Comece lancia un appello alle Chiese europee: “Abbiamo tante diocesi in Europa, se ciascuna si impegna ad accogliere 2 o 3 famiglie, sarebbe un grande contributo alla emergenza. Faccio riferimento ai corridoi umanitari di Sant’Egidio”
Carrie Lam ritira il contestato emendamento alla legge sulla estradizione. Un tentativo disperato per riportare ordine e tranquillità ad Hong Kong dopo 13 settimane di scontri e violenze. Ma i “Guardians” promettono di non cedere fino a che tutte le 5 richieste non siano accolte. Ed Edwin Chow, della Federazione degli studenti cattolici, lancia appelli: “A Carrie Lam perché ricordi la sua identità di cattolica e di serva di Dio. Alla polizia di Hong Kong, perché seguano non solo gli ordini, ma anche i loro cuori. E infine ai giovani cattolici del mondo: per favore, pregate per Hong Kong e in solidarietà con noi”
“Ring the bell and pray for Hong Kong”. È questo lo slogan dell’iniziativa alla quale hanno aderito 40 chiese cattoliche e protestanti della città. Domenica 1 settembre, alle 13, le campane hanno suonato all'unisono in segno di pace e di preghiera per il futuro della città e per i suoi giovani. Parla Theresa Lee, ideatrice dell’iniziativa: “Stiamo vivendo un momento molto difficile. Sono nata a Hong Kong e non ho mai sperimentato uno sconvolgimento sociale come questo prima”
Il 1° settembre si celebra in Italia la Giornata Nazionale per la Custodia del Creato. Intervista a mons. Filippo Santoro, presidente della Commissione Cei per i problemi sociali e il lavoro. Il vescovo racconta la sua prima visita all’Ospedale Nord di Taranto ai bambini malati di cancro a causa dell’inquinamento. “Porto negli occhi quell’immagine. Dobbiamo ripartire dal grido di quei bambini se vogliamo andare avanti. I bambini feriti sono un grido che non può esser fatto cadere”
I cattolici cinesi raccontano al Sir come hanno vissuto le prime due ordinazioni episcopali avvenute nella Chiesa con l’approvazione del Papa e l’accettazione del governo cinese. È il frutto dell’Accordo stipulato proprio sulle nomine dei vescovi tra Santa Sede e la Repubblica popolare cinese il 22 settembre scorso. La speranza ora per la comunità cattolica è quella di "vivere in comunione con il successore di Pietro con serenità e senza lacerazioni”, spiega Kin Sheung Chiaretto Yan
“Un cambiamento di paradigma politico”. È quanto l’attuale situazione di “caos climatico” sta chiedendo ai leader mondiali. Lo afferma Pasquale Ferrara, docente della Luiss e ambasciatore italiano in Algeria, a commento del G7 di Biarritz. “Non possiamo più limitare la nostra concezione di sicurezza a quella della sicurezza militare o alla sicurezza delle frontiere. Se non mettiamo mano a dei meccanismi che limitano l’influenza dell’attuale caos climatico - l’impatto cioè che il riscaldamento della terra ha sulla desertificazione, sulle risorse alimentari e idriche – non possiamo più essere sicuri”
Intervista al pastore Eugenio Bernardini, alla vigilia del Sinodo delle chiese metodiste e valdesi che si apre domenica 25 agosto, in piena crisi di governo: “Per noi il dialogo, anche tra posizioni diverse, in una società che si vuole civile, moderna, occidentale è l’unica strada per risolvere i problemi e lavorare per il bene comune”. E spiega: “Mettersi in dialogo è l’atteggiamento di colui che presenta le sue posizioni con verità e lealtà, ma è anche pronto all’ascolto e a trovare insieme una soluzione. L’Italia ha bisogno prima di tutto di questo stile”