Maria Chiara Biagioni

Maria Chiara Biagioni

Appello del Papa su Nagorno-Karabakh. Patriarca Minassian: “Distruggere i luoghi di culto significa voler cancellare un popolo”

Nuovo appello ieri all’Angelus del Papa per il popolo armeno del Nagorno Karabakh a difesa questa volta dei monasteri e dei luoghi di culto, affinché “possano essere rispettati e tutelati”. Sua Beatitudine Minassian, patriarca di Cilicia degli armeni: “Distruggere le chiese e i monasteri che si trovano in quella regione, significa voler cancellare una storia e quindi distruggere un intero popolo. Ringraziamo il Papa per aver preso questa iniziativa. Il nostro auspicio è che le sue parole possano risvegliare l’Onu e la comunità internazionale affinché agiscano a protezione della storia e della cultura di tutte le Nazioni”

La comunità dei Focolari: “Vogliamo gridare al mondo che vogliamo la pace”

I messaggi viaggiano via Whatsapp. Le telefonate sono brevissime. Ma lo scambio di notizie in queste ore drammatiche di attacchi e assedi è intensissimo. Scrive da Gaza una donna della comunità cristiana dei Focolari: “Se Dio ci chiamasse a sé, siate certi che dal Cielo continueremo a pregare con voi e a supplicarlo con maggiore forza di avere compassione del suo popolo e di voi. Pace, sicurezza, unità e fratellanza universale, questo è ciò che desideriamo e questa è la volontà di Dio e anche la nostra. Come in cielo così in terra”. A rispondere, c’è una ebrea ortodossa, anche lei vicina ai Focolari. Vive però “dall’altra parte”, in una località del distretto di Tel Aviv

Kherson sotto attacco, colpite anche le chiese. Padre Ignatij: “Siamo spaventati, ogni giorno può essere l’ultimo”

Sabato 8 ottobre è stata presa di mira e colpita anche la chiesa ortodossa della Natività della Santa Vergine mentre era in corso la funzione domenicale. A darne notizia è il vescovo Nikodym con foto che mostrano le persone, per lo più anziane, accovacciate per terra per proteggersi dai colpi. Anche la chiesa greco-cattolica nella città di Beryslav, sulle rive del fiume Dnipro nella regione di Kherson, è stata colpita e ha subito danni. La testimonianza al Sir di Ignatij Moskalyuk, parroco del monastero basiliano di San Volodymyr

Allerta nelle sinagoghe italiane. Di Segni (Ucei): “La vita va avanti, non ci piegheremo al terrore”

“Siamo sconvolti, scioccati. Siamo devastati, sfiniti dalle immagini che vediamo. Uno shock totale, per tutti i massacri perpetrati ai civili e per tutti i civili deportati a Gaza. Abbiamo visto cose orribili, decine e decine di neonati, ragazzi donne e anziani, usati come scudi e trofei umani. Terrificante”. E’ Noemi Di Segni, presidente dell’Unione delle Comunità ebraiche in Italia (Ucei), a farsi portavoce in questa intervista al Sir del sentire del popolo ebraico in Italia

Partita la macchina dell’accoglienza per i 100 mila sfollati. L’Armenia entra nel Cpi e si allontana dalla Russia

Secondo i dati forniti dal governo armeno, aggiornati al 3 ottobre, il numero degli sfollati forzati dal Nagorno Karabakh è di 100.625 persone mentre 21.195 sono i veicoli che hanno attraversato il ponte Hakari. Il numero invece di persone registrate è di 91.924. La registrazione è fondamentale per poter accedere ai programmi di sostegno statale e ai vari centri di accoglienza predisposti in tutto il Paese. Intanto, sempre il 3 ottobre, in diretta tv, il parlamento armeno ha ratificato con 60 voti a favore e 20 contrari lo Statuto di Roma, il trattato che istituisce la Corte penale internazionale (Cpi). Un passo “enorme” e coraggioso che allontana l’Armenia dalla Russia.