Maria Chiara Biagioni

Maria Chiara Biagioni

Elisabetta II: card. Nichols (presidente vescovi cattolici), “rimarrà per sempre una luce splendente nella nostra storia”

“La Regina Elisabetta II rimarrà, sempre, una luce splendente nella nostra storia. Possa ora riposare in pace”. “Queen Elizabeth II Requiescat in Pace”. Con queste parole cariche di dolore il cardinale Vincent Nichols, arcivescovo di Westminster e presidente della Conferenza episcopale cattolica di Inghilterra e Galles, rende omaggio alla Regina con un comunicato diffuso nei minuti successivi all’annuncio della sua morte dato dalla famiglia reale.

Ucraina: da inizio conflitto lanciati 3.500 razzi e uccisi 7.000 civili. Shevchuk, “il mondo non ha il diritto di abituarsi a questa guerra”

“Secondo le notizie che riceviamo dalle autorità ucraine, dall’inizio della guerra sull’Ucraina sono stati lanciati 3.500 razzi. Questo è un record assoluto nella storia delle guerre moderne. Più di 7.000 civili sono stati uccisi e 5.500 sono rimasti feriti. E parliamo solo dei dati ufficiali mentre in realtà saranno molti di più”.

Ucraina. Cofano (StopTheWarNow): “Non siano le logiche militari e belliche a governare il destino del Paese”

Si è conclusa sabato 3 settembre la seconda carovana della pace che, sotto l’egida della Rete StopTheWarNow, ha portato prima a Odessa e poi a Mykolaiv 50 volontari italiani ed una decina di tonnellate aiuti umanitari. Questa volta, l’iniziativa di solidarietà e pace si è spinta fino a pochi chilometri dal fronte di Kherson raggiungendo i volontari della Comunità Papa Giovanni XXIII che da tre mesi hanno scelto di vivere a Mykolaiv

Una famiglia italiana a Mykolaiv, in zona di guerra per portare aiuti umanitari con il popolo della pace

La storia della famiglia Uslenghi, di Luigi e Cristina che insieme alle loro due figlie hanno partecipato alla carovana della pace, percorrendo migliaia di chilometri da Milano per raggiungere Mykolaiv, città a sud dell’Ucraina a pochi chilometri dal fronte. Il racconto di una esperienza di solidarietà vissuta tra esplosioni e allarmi. Rebecca, classe 2003, è la più giovane dei volontari. “Facevo già azioni di volontariato a casa. Durante il lockdown ho aiutato a portare pasti caldi alle persone più svantaggiate. Questa carovana mi ha dato la possibilità di vivere un’esperienza di aiuto internazionale più grande”

“Ho visto la mia casa scoppiare”: viaggio tra le macerie di Mykoilav

La vita a Mykolaiv scorre così: alterna momenti di normalità ad altri sotto attacco. Qui tutti sono consapevoli di poter essere colpiti, anche in casa, anche per strada, da un momento all’altro. Maskym Kovalenko, deputato del consiglio comunale di Mykolaiv, dice: “Non sono preoccupato per il futuro. Qui si vive giorno per giorno e si resiste”. Inaugurato un dissalatore acquistato grazie alla rete di StopTheWarNow. La vice-sindaco ai volontari italiani: “Non abbiamo parole per esprimere la nostra gratitudine”

Esplosioni, allarmi e combattimenti sul fronte: il “popolo della pace” arriva a Mykolaiv

Il fronte dista da qui solo 5 chilometri. Si combatte a Mykolaiv. Si sentono le esplosioni. Sono tonfi profondi e improvvisi. Le sirene suonano in continuazione. Anche il ponte che collega la città a Odessa è stato preso di mira dai russi. Su una popolazione di 400mila abitanti, più della metà è fuggita. Sono rimasti soprattutto gli anziani. È in questo contesto di guerra che è arrivata ieri la carovana della pace. Grazie ai fondi raccolti dalla rete “StopTheWarNow”, oggi sarà inaugurato un dissalatore che porterà alla popolazione locale acqua pulita e potabile. “L’acqua che ci arriva a casa è sporca e salata”, dice una signora. Ma perché rimane qui? “Per questa è la nostra terra e la nostra casa. Non andiamo via”

Verso Mykolaiv. Mons. Ricchiuti, “lavoriamo perché l’alba di pace venga quanto prima”

Giornata lunga, anzi lunghissima, per i 50 volontari di Stopthewarnow. Ieri hanno attraversato l'Ucraina percorrendo oltre 1.000 chilometri. A bordo hanno una decina di tonnellate di aiuti umanitari e la destinazione finale è Mykolaiv. Ad Odessa li ha raggiunti ieri anche mons. Giovanni Ricchiuti, vescovo di Altamura e presidente di Pax Christi, in rappresentanza dei Vescovi italiani. "È veramente duro sperare mentre si radica sempre di più questa logica che vede soltanto nella guerra nelle armi nel conflitto la soluzione dei problemi. È una constatazione triste e amara. Sappiamo di essere nella notte ma sappiamo anche porci la domanda: quando verrà l'alba? Noi lavoriamo perché questa alba di pace venga quanto prima"