Questa mattina il card. Gualtiero Bassetti, arcivescovo di Perugia-Città della Pieve e presidente della Conferenza episcopale italiana, è stato trasferito presso l’Ospedale Santa Maria della Misericordia di Perugia, a seguito della positività al Covid-19 riscontrata nei giorni scorsi.
“Dolore e vicinanza alle vittime del crudele attentato di Nizza e alle loro famiglie, ai Pastori e ai fedeli di Francia” e, “allo stesso tempo, la più ferma condanna della cultura dell’odio e del fondamentalismo che usa l’alibi religioso per corrodere con la violenza il tessuto della società”.
Il card. Gualtiero Bassetti, arcivescovo di Perugia-Città della Pieve e presidente della Conferenza episcopale italiana, è risultato positivo al tampone per la ricerca del Covid-19: “Il cardinale vive questo momento con fede, speranza e coraggio.
“Il Dpcm del 24 ottobre 2020 con le nuove misure per fronteggiare l’emergenza epidemiologica da Covid-19 lascia invariato quanto previsto nel Protocollo del 7 maggio circa la ripresa delle celebrazioni con il popolo. Esso rimane altresì integrato con le successive indicazioni del Comitato tecnico-scientifico. All’art.1 p. 9 lett. q del nuovo Decreto si legge infatti: ‘Le funzioni religiose con la partecipazione di persone si svolgono nel rispetto dei protocolli sottoscritti dal Governo e dalle rispettive confessioni di cui agli allegati da 1, integrato con le successive indicazioni del Comitato tecnico-scientifico, a 7′”.
Eppure è qui il vero segreto dei Santi: che nella loro storia ci puoi mettere la tua e quella di quelli che gli assomigliano per un motivo o per un altro, e quindi puoi sperare che anche la fine, la mèta, sarà simile. Ecco perché non dobbiamo appiattirli in forme devozionali rassicuranti, ma ricordarci sempre, e ricordare alle nuove generazioni, che i Santi sono, molto semplicemente, persone come noi, che però rispetto a noi, o almeno alla gran parte di noi, hanno creduto di più all’amore del Padre. E non è poco
“Ogni cristiano è chiamato ad essere un tessitore di fraternità. Lo sono in modo speciale i missionari e le missionarie – sacerdoti, consacrati e laici – che seminano il Vangelo nel grande campo del mondo. Preghiamo per loro e diamo a loro il nostro sostegno concreto”.
"Non dobbiamo essere fondamentalisti, né nella scienza né nella religione. Il problema del fondamentalismo non è che è giusto o sbagliato, ma che è incompleto. Implica che qualsiasi verità in nostro possesso oggi è quella definitiva, e così chiudiamo gli occhi a una maggiore comprensione di Dio". Il direttore della Specola Vaticana parla dell'assegnazione del Nobel a Penrose, Genzel e Ghez: "Sono lieto dell’assegnazione del premio di quest’anno"