La maturazione di una maggiore consapevolezza nei confronti della situazione ambientale e dell’emergenza climatica pare stia sollecitando fra le giovani generazioni l’insorgere di un nuovo tipo di inquietudine, l’“eco-ansia”. In realtà questo tipo di disagio non riguarda soltanto i ragazzi, colpisce anche gli adulti e si traduce spesso in una sorta di “paura cronica del destino ambientale”, i cui sintomi più diffusi sono rabbia, preoccupazione, sfiducia, stanchezza e senso di colpa.
La crescita dovrebbe essere un processo condiviso, all’interno della scuola le classi dovrebbero rappresentare una sorta di “organismo” che include e valorizza la diversità, lo svantaggio, l’alterità.