Stefano De Martis

Stefano De Martis

Elezioni europee: il non voto conquista la maggioranza assoluta

L’affluenza alle urne si è fermata al 49,69%, un record negativo nella storia della Repubblica. Chi è andato alle urne ha premiato Fratelli d’Italia, Pd, Forza Italia, Alleanza Verdi Sinistra e ha penalizzato Lega, M5S, Azione e Stati Uniti d’Europa. Per FdI un netto rafforzamento della leadership della Meloni alla guida del governo, per il Pd un chiaro rafforzamento della leadership della Schlein alla guida della principale forza di opposizione.

Elezioni europee: i non votanti hanno superato i votanti

Prima o poi doveva accadere, in mancanza di un’inversione di tendenza di cui purtroppo non si vedevano neanche i presupposti: i non votanti hanno superato i votanti. Nelle europee del 2019 l’affluenza alle urne era stata del 54,50, proseguendo una lunga scia negativa che però non era mai arrivata alla fatidica soglia della metà degli elettori. Il 49,69% di questa tornata rappresenta proprio questo salto finale.

Elezioni: sabato e domenica si vota per il Parlamento europeo e in oltre 3.700 comuni

Urne aperte dalle 15 alle 23 di sabato 8 giugno e dalle 7 alle 23 di domenica 9 giugno, per oltre 47 milioni e 300mila cittadini chiamati a eleggere i 76 membri italiani del Parlamento europeo. Si vota di sabato e domenica perché la “finestra” decisa a livello Ue per le elezioni va dal 6 al 9 giugno e un eventuale voto di lunedì sarebbe risultato fuori tempo massimo. In oltre 3.700 Comuni – corrispondenti a quasi la metà del totale e a circa un terzo degli elettori complessivi – si vota inoltre per eleggere sindaci e consigli e, nel solo Piemonte, anche per scegliere il presidente della Regione e il relativo Consiglio

Elezioni europee di secondo piano?

Oggi la posta in gioco nelle elezioni europee è d’importanza cruciale. E per una volta le ragioni ideali e quelle economiche spingono nella stessa direzione. Inoltre la coincidenza del voto europeo con quello in 3.700 Comuni (oltre che per la Regione Piemonte) ci ricorda che, statistiche alla mano, la partecipazione alle elezioni per il Parlamento di Strasburgo è maggiore in quelle località in cui i seggi si aprono anche per le amministrative. Un effetto-traino sul piano pratico, certo, ma anche la conferma che la democrazia si costruisce dal basso

Separazione delle carriere: via libera del Cdm. Di cosa si tratta

Percorsi professionali completamente separati tra magistrati requirenti (quelli che indagano, i pm insomma) e magistrati giudicanti, con due Csm, uno per ciascuna categoria, i cui membri saranno scelti per sorteggio; un’Alta Corte chiamata a svolgere funzioni disciplinari per tutte le magistrature, organo di rilievo costituzionale del tutto nuovo che sarà inserito in una sezione autonoma del titolo IV della Carta con il nome di Corte disciplinare.

Approvato il ddl su bullismo e cyberbullismo. Il 20 gennaio la Giornata del rispetto, nel ricordo di Willy Monteiro Duarte

Il 20 gennaio sarà ufficialmente la Giornata del rispetto, un’occasione pubblica per approfondire soprattutto nelle scuole le tematiche del rispetto degli altri e del contrasto di ogni forma di discriminazione e prevaricazione. La Giornata è stata istituita nell’ambito della legge – approvata all’unanimità dalla Camera dopo che il Senato aveva parzialmente modificato il testo già varato a Montecitorio nel settembre 2023 – in cui sono contenute nuove norme contro bullismo e cyberbullismo. Il 20 gennaio è stato scelto perché si tratta del giorno di nascita di Willy Monteiro Duarte, il giovane brutalmente ucciso a Colleferro, in provincia di Roma, nel tentativo di difendere un amico in difficoltà.

Rapporto Istat: profonde disuguaglianze sociali e territoriali. Ritardi rispetto agli altri Stati Ue

Il Rapporto annuale dell’Istat rivela che dietro alcuni dati economici positivi, che sarebbe ingiusto sottovalutare, si nascondono grandi fragilità, profonde disuguaglianze sociali e territoriali, ritardi che emergono soprattutto nel confronto con altri Paesi europei. Per quanto riguarda l’occupazione, negli ultimi vent’anni i divari con le maggiori economie europee non sono diminuiti e in alcuni casi sono addirittura aumentati.