Il disegno di legge governativo per l’autonomia differenziata è stato approvato dal Senato con 110 voti favorevoli, 64 contrari e 3 astenuti. A favore hanno votato le forze di maggioranza e il gruppo per le autonomie, contro Pd, M5S, Alleanza verdi-sinistra e Italia Viva, astenuti i senatori di Azione. Ora il ddl (che si è soliti chiamare con il nome del ministro proponente, il leghista Roberto Calderoli) passerà alla Camera per la seconda lettura
La domanda da porsi è se oggi, nel contesto attuale, il Paese abbia bisogno di una riforma che enfatizza le differenze e non piuttosto di una forte spinta alla solidarietà e alla coesione
In coerenza con il dettato costituzionale che nell’art.3 affida solennemente alla Repubblica il “compito di rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale” che limitano “la libertà e l’eguaglianza dei cittadini”
Nel 2024 si calcola che saranno 76 gli Stati in cui i cittadini saranno chiamati alle urne, anche in contesti poco o nulla democratici. La democrazia, infatti, è molto più di un seggio aperto. È anche vero però che senza elezioni non c’è democrazia. “Per definire la strada da percorrere, è il voto libero che decide. Non rispondere a un sondaggio, o stare sui social. Perché la democrazia è fatta di esercizio di libertà”: sono parole del Presidente della Repubblica che nel discorso di fine anno ha proposto un appassionato appello alla “partecipazione attiva alla vita civile”.
“Ho fiducia nell’Italia. Che ha le risorse per affrontare il tempo nuovo”. Nell’occasione solenne degli auguri alle alte cariche dello Stato, Sergio Mattarella fa appello alla “responsabilità di tutti” contro il rischio che le paure possano attenuare “il senso di solidarietà e quindi il desiderio di partecipazione”. “Abbiamo saputo affrontare momenti difficili, anche in tempi recenti della nostra storia repubblicana”, ricorda il Presidente, e “li abbiamo superati grazie anzitutto al senso di unità e alle qualità presenti nel nostro popolo”.
La legge di bilancio è diventata un biglietto da visita con cui presentarsi alle urne e ogni partito ha cercato di ottenere risultati spendibili in termini di consenso
La nota dell’Istituto nazionale di statistica sul mercato del lavoro, relativa al terzo trimestre 2023, riferisce che “gli occupati aumentano in termini congiunturali di 65 mila unità (+0,3% rispetto al secondo trimestre 2023), a seguito della crescita dei dipendenti a tempo indeterminato (+75 mila, +0,5%) e degli indipendenti (+10 mila, +0,2%) che ha più che compensato il calo dei dipendenti a termine (-19 mila, -0,6% in tre mesi); il numero di disoccupati è sostanzialmente stabile (+2 mila, +0,1% in tre mesi) e prosegue il calo degli inattivi di 15-64 anni (-84 mila, -0,7%)”
Dopo l’approvazione della Camera nello scorso agosto, per la legge sull’oblio oncologico è arrivato ora il sì definitivo – e all’unanimità – da parte del Senato. Le nuove norme sanciscono “il diritto delle persone guarite da una patologia oncologica di non fornire informazioni né subire indagini in merito alla propria pregressa condizione patologica” e questo “al fine di escludere qualsiasi forma di pregiudizio o disparità di trattamento”, come recita l’articolo 1 della legge. Un provvedimento molto atteso per il suo contenuto di civiltà e per le sue concrete conseguenze a vantaggio di tante persone, in linea con la nostra Costituzione e con la Carta dei diritti fondamentali dell’Unione Europea e di altri accordi internazionali.