La giurisprudenza della Corte costituzionale, a partire da un’analisi sistematica della Carta, ha enucleato il principio della “leale collaborazione” tra poteri
“La società italiana sembra affetta da sonnambulismo, precipitata in un sonno profondo del calcolo raziocinante che servirebbe per affrontare dinamiche strutturali dagli esiti funesti”.
Il Governo torna sui problemi della sicurezza con una serie di norme contenute in tre disegni di legge varati dall’ultimo Consiglio dei ministri. Una riunione che tra tanti temi ha toccato anche la materia dell’attuazione della riforma fiscale con una nuova versione del cosiddetto adempimento collaborativo
A settembre le vendite al dettaglio sono diminuite rispetto ad agosto dello 0,3% se si considera il valore, dello 0,6% se invece si considera il volume degli acquisti. Nel confronto con il 2022 la spesa è aumentata dell’1,3% mentre le quantità acquistate in volume sono scese del 4,4%. Si spende di più per comprare di meno, insomma.
I dubbi sul futuro e sull’effettivo raggiungimento degli obiettivi di riforma nulla tolgono all’intrinseca rilevanza dell’iniziativa del governo sul premierato
Via libera da parte del Governo all’“Introduzione dell’elezione popolare diretta del presidente del Consiglio dei ministri e razionalizzazione del rapporto di fiducia”. Il testo si compone di cinque articoli e modifica quattro articoli della Costituzione: il 59, l’88, il 92 e il 94. Un intervento all’apparenza circoscritto ma che va a incidere profondamente sulla forma di governo e sugli equilibri complessivi del sistema. La stessa premier Meloni – che in precedenza aveva già dichiarato l’intento del Governo di “cambiare l’architettura istituzionale della Nazione” – al termine del Consiglio dei ministri l’ha definita “madre di tutte le riforme”
Il Consiglio dei ministri ha dato il via libera a una manovra economica che per il prossimo anno si aggira intorno ai 24 miliardi. A Palazzo Chigi sono stati esaminati a questo scopo il disegno di legge di bilancio, due decreti-legge, due decreti legislativi che attuano i primi moduli della delega fiscale e il Documento programmatico di bilancio, con la sintesi della manovra destinata alla Commissione europea. A parte quest’ultimo testo, si tratta di “schemi”, come si legge nell’ordine del giorno del Cdm, e quindi bisognerà attendere ancora prima di avere in mano i provvedimenti nel dettaglio, quelli che – dopo il passaggio al Quirinale – saranno sottoposti all’esame del Parlamento. Non prima del 26-27 ottobre, secondo le previsioni più accreditate