In Parlamento è aperto il cantiere della cosiddetta riforma Cartabia che, per accelerare l'iter, ha preso la forma di emendamenti al testo che porta il nome del suo predecessore, Alfonso Bonafede.
La Corte costituzionale ha dichiarato ammissibili cinque degli otto referendum abrogativi che gli erano stati sottoposti. Riguardano tutti l'ambito della giustizia. Su tali quesiti si voterà in una domenica compresa tra il 15 aprile e il 15 giugno prossimi e per la validità della consultazione sarà necessario il quorum della metà più uno degli elettori. Ha invece dichiarato non rispondenti ai requisiti costituzionali quelli che puntavano ad abolire il reato di omicidio del consenziente, a depenalizzare la coltivazione della cannabis e a introdurre la responsabilità civile diretta dei magistrati
Nelle fasi di transizione e di crisi, la tentazione della cultura dello scarto si fa più pressante. Ed è proprio qui che la politica misura la propria grandezza, nel garantire tutela per i più deboli e giustizia sociale per persone e famiglie.
La Camera ha varato in via definitiva il disegno di legge costituzionale che introduce in modo esplicito nel testo della Carta l'impegno alla tutela dell'ambiente, intervenendo per la prima volta nella storia della Repubblica su uno dei primi 12 articoli, quelli che recano il titolo “Principi fondamentali”
Nel Parlamento riunito in seduta comune e integrato dai delegati delle Regioni, nel corso dell'ottavo scrutinio il Capo dello Stato in carica ha ottenuto 759 voti, ben oltre il quorum di 505, ma anche molti di più dei 665 ottenuti nel 2015. Si tratta del secondo risultato di sempre dopo l'elezione di Sandro Pertini nel 1978, in un'altra temperie storica e politica
Lunedì 24 gennaio iniziano le votazioni per il presidente della Repubblica. Le cronache sono piene di ricostruzioni sui movimenti tra e dentro i partiti e i gruppi parlamentari, Per districarsi in questa fase può essere utile una piccola guida con alcune parole-chiave
“Realismo”, “prudenza”, “fiducia” e soprattutto “unità”. Mario Draghi ha scelto queste quattro parole come chiave di lettura della conferenza stampa in cui ha presentato il decreto anti-Covid approvato il 5 gennaio a Palazzo Chigi. Con lui i ministri Patrizio Bianchi (Istruzione) e Roberto Speranza (Salute) e il coordinatore del Comitato tecnico-scientifico, Franco Locatelli