Nel disegno di legge di bilancio al reddito di cittadinanza sono dedicati gli articoli 20, 21 e 22. Il testo interviene da un lato potenziando il sistema dei controlli, dall'altro modificando i meccanismi di erogazione allo scopo di promuovere in modo più stringente l'occupazione dei percettori del Rdc (quelli realmente occupabili, va sempre ricordato, sono solo circa un terzo del totale). Vanno a scadenza, senza rinnovo e tra le polemiche, i contratti dei navigator. Purtroppo il ddl di bilancio, oltre a introdurre quella che è stata definita una “stretta”, non corregge i limiti strutturali della misura, ribaditi dalla relazione del Comitato scientifico per la valutazione del Reddito di cittadinanza, istituito presso il ministero del Lavoro e presieduto dalla sociologa Chiara Saraceno, con l'apporto dei maggiori esperti del settore.
Il testo unico sulle malattie rare, un provvedimento molto atteso e che ha avuto una gestazione laboriosa, è finalmente diventato legge. Il ddl contenente “disposizioni per la cura delle malattie rare e per il sostegno della ricerca e della produzione dei farmaci orfani” è stato approvato all'unanimità dalla commissione Sanità del Senato e il testo, già licenziato a maggio dalla Camera, non dovrà compiere ulteriori passaggi per completare il suo iter poiché la commissione si è espressa in “sede deliberante”. Nei prossimi mesi dovranno essere emanati i decreti attuativi, con il coinvolgimento delle Regioni per la parte di loro competenza trattandosi di materia sanitaria, e da essi dipenderà la concreta operatività del sistema disegnato dal Parlamento.
Il nostro Paese ha le carte in regola per costruire un futuro più solidale e più giusto oltre la pandemia e anche per giocare un ruolo significativo nella comunità internazionale.
“È una legge espansiva, si agisce sia sulla domanda ma anche molto sull’offerta: tagliamo le tasse, stimoliamo gli investimenti, miglioriamo la spesa sociale”, ha affermato Mario Draghi spiegando in conferenza-stampa la “filosofia” della manovra. Secondo il presidente del Consiglio, di fronte “al problema del debito pubblico, a quello delle prestazioni sociali inadeguate e alle altre giuste modifiche del nostro sistema sociale che non abbiamo potuto fare negli anni passati”, l'unica risposta efficace è la crescita
Il secondo turno della tornata amministrativa ha confermato, rafforzandole, le indicazioni del primo: boom dell'astensionismo e affermazione del centro-sinistra. Alle urne è andato il 43,94 dei circa 5 milioni di potenziali elettori. Meno della metà, la partecipazione più bassa di sempre. Un dato “di sistema” che interpella tutte le forze politiche – non solo quelle che verosimilmente hanno alimentato in misura maggiore il bacino del non voto – e che condiziona ogni tipo di analisi dei risultati.