Stefano De Martis

Stefano De Martis

Elezioni amministrative: dove e come si vota

Oltre 12 milioni gli elettori sono chiamati alle urne il 3 e il 4 ottobre per eleggere i sindaci e i consigli di 1.192 Comuni delle Regioni a statuto ordinario e del Friuli-Venezia Giulia. Negli stessi giorni si vota per il presidente e il consiglio della Regione Calabria e per due seggi rimasti vacanti alla Camera dei deputati (collegi uninominali di Siena e Roma Primavalle). Altre Regioni a statuto speciale (che hanno autonomia in materia elettorale) hanno fissato il voto amministrativo per il 10 e 11 ottobre (Sicilia e Sardegna), mentre in Trentino-Alto Adige i seggi si apriranno soltanto nella giornata del 10 ottobre. Il 7 novembre, inoltre, torneranno alle urne 7 Comuni che in precedenza erano stati sciolti per infiltrazioni mafiose

La riforma della giustizia civile. Una sfida epocale

Arriva la riforma della giustizia civile, attesa da decenni e finalmente sbloccata dalla necessità di dare seguito alle indicazioni del Pnrr, così come avvenuto per la giustizia penale, che ormai ha completato il suo percorso parlamentare. Per il civile al momento c'è l'approvazione da parte del Senato, con tanto di questione di fiducia su un maxiemendamento interamente sostitutivo del disegno di legge 1662 che risaliva all'ormai lontanissimo 9 gennaio 2020. Ma è altamente probabile che il provvedimento sarà definitivamente approvato dalla Camera in tempi relativamente brevi e nello stesso testo varato da Palazzo Madama.

Il mercato del lavoro riparte ma è tempo di parlare del salario minimo

La questione è quella di guardare ai problemi del mercato del lavoro nella complessità della sua concretezza, senza schematismi ideologici o, peggio ancora, propagandistici. Un rischio che si sta correndo, per esempio, a proposito del Reddito di cittadinanza. I dati ufficiali dell'Inps sull'incremento dei contratti stagionali hanno fortemente ridimensionato uno dei principali tormentoni estivi anti-Rdc. Ma il problema di quello che tecnicamente viene chiamato “salario di riserva” (al di sotto del quale non si ritiene utile lavorare) esiste davvero e si è manifestato con particolare evidenza in tutti i Paesi che hanno erogato sussidi per fronteggiare le conseguenze della pandemia

Un Gol per combattere la disoccupazione. Coinvolte 3 milioni di persone entro il 2025

Il nome del piano è Gol (Garanzia per l'occupabilità dei lavoratori) e speriamo che il suono calcistico della sigla sia di buon auspicio dopo la formidabile estate sportiva dell'Italia. Non è una scoperta degli ultimi mesi, ma con l'entrata in campo di 5 miliardi di fondi europei il piano ha acquisito una forma compiuta e potrebbe diventare operativo a breve, se il decreto interministeriale che lo prevede sarà emanato entro settembre. Entro il 2025 il Gol dovrebbe interessare 3 milioni di persone, con un'attenzione particolare per le fasce più problematiche dal punto di vista occupazionale (per esempio donne, disoccupati di lunga durata, disabili, under 30 e over 55) che dovrebbero rappresentare il 75% dei soggetti coinvolti