Stefano De Martis

Stefano De Martis

Mandato esplorativo a Fico, il Quirinale boccia la suggestione di riprovare la conta in Parlamento senza un accordo politico

Il passaggio odierno è molto delicato innanzitutto per la drammaticità della situazione sociale in cui si colloca e poi, a livello politico, per le ripercussioni delle scelte compiute o da compiere all'interno degli stessi partiti che saranno interessati dai colloqui di Fico. Il Paese, infatti, ha bisogno di avere “presto” un governo “con adeguato sostegno parlamentare”, ha puntualizzato Mattarella, sottolineando con forza le tre emergenze – sanitaria, sociale ed economica – che hanno investito il Paese e che richiedono “immediati provvedimenti” dell'esecutivo

Formalizzata la crisi, ora bisogna guardare al futuro. Il presidente Mattarella è una garanzia per tutti gli italiani

La prosa asciutta del comunicato del Colle fotografa la situazione nei suoi elementi essenziali. Nel testo si rende noto che il capo dello Stato ha ricevuto Giuseppe Conte e il presidente del Consiglio “ha rassegnato le dimissioni del Governo da lui presieduto”. A sua volta “il presidente della Repubblica si è riservato di decidere e ha invitato il Governo a rimanere in carica per il disbrigo degli affari correnti”. L'ineccepibile formula di rito, conforme al dettato costituzionale sul ruolo dell'esecutivo dimissionario, si confronta con una situazione in cui il doversi limitare agli “affari correnti” suona come un vincolo da superare il prima possibile. Serve al più presto un governo nella pienezza delle sue funzioni e supportato da una maggioranza adeguata.

La fiducia all’esecutivo non basta, c’è bisogno di restituire la fiducia ai cittadini

Superato questo doppio passaggio parlamentare c'è da registrare, innanzitutto, che si è evitato di interrompere l'azione del governo in un momento delicato e grave della vita del Paese. Ma le sfide da affrontare restano quelle che tutti ben conoscono, sia sul piano sanitario che su quello economico-sociale. La fiducia all'esecutivo non basta, c'è bisogno di restituire la fiducia ai cittadini e questo impegno, pur nella diversità dei ruoli, riguarda tutte le forze politiche

Il Governo ottiene la fiducia alla Camera: chiuso il primo tempo della crisi

Domattina Conte parlerà a Palazzo Madama dove i numeri delle forze che sostengono attualmente il governo hanno margini molto più ridotti che alla Camera. Per la fiducia, comunque, non è richiesta la maggioranza assoluta, è sufficiente che i Sì siano più dei No. Resta da vedere a quale quota si assesteranno i consensi all'esecutivo senza i senatori di Italia Viva e se ci saranno altri apporti dopo l'appello del premier

L’irrazionale crisi di Governo in un momento in cui servirebbe maggiore responsabilità

Questa mattina il ministro Speranza ha riferito alla Camera di una situazione pandemica in nuovo aggravamento, non solo in Italia, che richiederà il prolungamento dello stato di emergenza almeno fino al 30 aprile; ha ricordato e illustrato lo sforzo enorme che si sta compiendo, con risultati rilevanti, nella campagna per i vaccini. In nottata il Consiglio dei ministri aveva dato il via libera, alla declinazione italiana del Recovery Plan. L'Esecutivo si appresta a chiedere un nuovo scostamento di bilancio per finanziare ulteriori ristori economici. Ma su tutto incombe la crisi di Governo, di cui non si conosce l'esito, innescata da uno dei partiti della maggioranza

Nei travagli della pandemia una crisi di governo è alquanto irresponsabile. Ma Mattarella c’è

La pandemia ha messo a dura prova l'intero pianeta e dovremmo pensare spesso a come avremmo affrontato questi tempi drammatici senza o contro l’Europa. C’è però un campo in cui l’Italia merita davvero la maglia nera: qualcuno, infatti, ha pensato bene di innescare una crisi di governo in un momento in cui la lotta contro i contagi non dà ancora tregua, è partita pur tra tante difficoltà la colossale impresa della vaccinazione di massa e c’è da progettare e realizzare una ripresa economica dalle enormi implicazioni strategiche a fronte di un Paese socialmente stremato. Il capo dello Stato ha richiamato tutti al loro dovere, ma se i partiti e i loro leader – a cominciare dalle due forze più rilevanti della maggioranza – non si assumeranno le rispettive responsabilità, neanche Mattarella potrà evitare che si scivoli inesorabilmente verso nuove elezioni

Approvata la legge di bilancio, ma il Paese ha bisogno di un governo solido

La corsa affannosa per rispettare il termine del 31 dicembre, che ha costretto il Senato a un voto lampo e senza poter apportare alcuna modifica al testo uscito dalla Camera, ha reso impossibile correggere un “errore tecnico” nella scrittura della norma sulle detrazioni da lavoro dipendente. Intervenire con un emendamento avrebbe comportato la necessità di un nuovo passaggio alla Camera fuori tempo massimo e quindi si dovrà ricorrere a un decreto legge autonomo