Stefano De Martis

Stefano De Martis

Covid, seconda ondata in arrivo: trovare tempi e strumenti per arginarla senza stroncare l’economia

Mentre nel mondo e in casa nostra c'è chi ha negato e continua a negare l'evidenza – e purtroppo in questa operazione culturalmente distruttiva si sono distinti leader nazionali e internazionali – anche in Italia le istituzioni hanno compiuto i primi, necessari passi per rialzare il livello di impegno a fronte di una nuova fase acuta dei contagi da Covid. Finora il nostro Paese ha retto meglio di altri grandi partner europei, ma ormai i numeri sono tali da richiedere un potenziamento delle misure che erano state parzialmente allentate nella fase calante della diffusione del virus. Come ha sottolineato il premier Conte, è giusto farlo "con proporzionalità"

Un calendario serrato per il Parlamento: tra economia e riforme collegate al referendum

Ci si è messo anche il Covid a complicare un calendario politico-parlamentare estremamente denso di temi e di scadenze, tra gli impegni cruciali in materia economica e l'accidentato percorso delle riforme più o meno collegate al recente referendum. Contagi permettendo, lunedì arriva in Aula al Senato il “decreto agosto” che dev'essere convertito in legge entro il 13 settembre e attende di essere votato anche dalla Camera. La prossima settimana il Parlamento dovrà esprimersi anche sulle linee-guida per il Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr), la legge di bilancio va presentata alle Camere entro il 20 ottobre. Il 15 ottobre dovrà essere inviato alle istituzioni europee il Documento programmatico di bilancio (Dpb). In aggiunta a ciò, la "legge Fornaro", che riduce di un terzo il numero dei delegati regionali partecipanti all'elezione del presidente della Repubblica, è prevista in Aula alla Camera il prossimo 23 ottobre.

Referendum costituzionale. Pombeni: “Verso un ridisegno degli equilibri del sistema politico. Tutti i partiti escono provati dal voto”

“Si va verso un ridisegno degli equilibri del sistema politico”. Il giorno dopo il referendum costituzionale e le elezioni amministrative, l’analisi di Paolo Pombeni, storico e politologo tra i più autorevoli, guarda avanti, oltre l’impatto immediato della tornata elettorale. E invita a essere prudenti nel valutare le prospettive di medio e lungo periodo. E sullo schiacciante "sì" del Referendum avverte: “Non credo che molti tra coloro che hanno votato Sì lo abbiano fatto per attivare una stagione di riforme. Penso piuttosto a un’ultima fiammata populista”

Guida al voto, tra misure di sicurezza e importanza della partecipazione

Sono oltre 51 milioni e mezzo gli elettori chiamati alle urne domenica 20 e lunedì 21 settembre per la prima tornata di voto dell'era Covid. L'intero corpo elettorale dovrà esprimersi sulla legge costituzionale che taglia il numero dei parlamentari. Più di 18 milioni e mezzo di elettori voteranno anche per i vertici di sette Regioni, e oltre 5 milioni e 700 mila per i sindaci e i consigli di quasi mille Comuni. Per quanto riguarda il referendum costituzionale, c'è da ricordare che, a differenza del referendum abrogativo di leggi ordinarie, non è previsto un quorum per la validità della consultazione e questo rende ancor più importante la partecipazione al voto, perché con un'affluenza molto scarsa l'esito potrebbe essere determinato anche da una piccola minoranza di elettori.