Stefano De Martis

Stefano De Martis

Eurispes: l’Italia è il “Paese del Ni” che fatica ad affermare la propria identità

“Sul piano istituzionale mai, nella storia recente, si erano potute osservare una tale 'capacità di indecisione', una così grande confusione di ruoli e di responsabilità, una così netta separazione tra dichiarazioni, annunci e fatti”. Il presidente dell'Eurispes parla di “qualipatia”, un neologismo per indicare “l’avversione ed il rifiuto per tutto ciò che richiama la qualità”, una patologia sociale che “archivia l’essere e santifica l’apparire, che esalta il contenitore a discapito del contenuto, che premia l’appartenenza e mortifica la competenza”. Questa chiave di lettura rappresenta il tentativo di leggere un quadro che, stando al sondaggio realizzato appositamente per il Rapporto, mostra delle contraddizioni e dei paradossi che in prima battuta potrebbero risultare inestricabili

Reddito di cittadinanza: come funziona e a chi spetta

Il principale requisito economico è un Isee non superiore a 9.360 euro, ma con ulteriori specifiche. Il reddito familiare, infatti, non deve superare i 6.000 euro annui, limite che cresce in base al numero dei componenti della famiglia e alla presenza di minori, fino a un tetto di 12.600 euro (20.000 euro se è presente un disabile). Il patrimonio immobiliare, esclusa la prima casa, non deve superare i 30mila euro

Istat: battuta d’arresto per la produzione industriale. Segno meno in tutta Europa

Il calo della produzione industriale rilevato a novembre (-1,6% rispetto a ottobre, -2,6% rispetto a novembre 2017) è stato anche più intenso delle aspettative che pure non erano rosee. Bisogna tornare a ottobre 2014 per trovare un calo maggiore. Sulla produzione avrà anche pesato l'”effetto ponte” dovuto al posizionamento della festività del primo novembre – l'Istat lo ipotizza – ma si tratterebbe comunque dell'amplificazione di un dato che resta decisamente negativo

Legge di bilancio 2019: non rilancia l’economia e l’occupazione ma finanzia la spesa corrente

Il vero nodo è che si andrà a fare più deficit non per aumentare gli investimenti e rilanciare l'economia e l'occupazione (com'era nei ragionamenti iniziali del ministro Tria che pensava a una manovra veramente espansiva), ma per finanziare misure che diventeranno spesa corrente e crescente del tempo. Gli investimenti, addirittura, diminuiscono e insieme all'aumento della tassazione concorrono a delineare una prospettiva inquietante in una fase in cui la congiuntura internazionale rallenta e il nostro Paese rischia di ritrovarsi in una nuova recessione senza ancora essere uscito da quella precedente

Istat: per gli italiani contano salute, istruzione e sicurezza. Meno la politica

Nelle valutazioni degli italiani, rispetto a una precedente indagine del 2011, l'importanza della salute è una conferma, mentre risultano in crescita la rilevanza della formazione e quella della sicurezza. Temi come l'ambiente e il patrimonio culturale superano gli aspetti più direttamente economici del benessere. La rilevazione presenta risultati sostanzialmente analoghi su tutto il territorio nazionale (con l'eccezione di un minore interesse nel Sud per l'innovazione e la ricerca) e tra uomini e donne

L’Istat conferma la grande frenata dell’economia italiana: occupati in calo nel terzo trimestre

L'Istituto di statistica rileva per ottobre una diminuzione del fatturato industriale (-0,5%, rispetto al mese precedente) e degli ordinativi (-0,3%), un dato significativo anche in prospettiva. Quanto all'andamento dell'inflazione, a novembre l'indice dei prezzi al consumo scende dello 0,2 rispetto a ottobre, un calo che documenta non solo la mancata ripresa dei consumi, ma anche il loro rallentamento

Reddito di cittadinanza: tutti i dubbi dell’Alleanza contro la povertà

L’Alleanza contro la povertà lancia un appello alle forze di governo. In un documento presentato oggi sono contenuti dubbi e osservazioni sul Reddito di cittadinanza (Rdc), partendo dalle informazioni ad oggi disponibili. L’Alleanza considera il significativo stanziamento previsto per il Rdc un’opportunità da non sprecare. Un intervento destinato all’intera popolazione in povertà assoluta è atteso da decenni: questo risultato sembra oggi a portata di mano. Ma la consapevolezza è che se il Rdc fosse costruito nel modo sbagliato se ne pagherebbero le conseguenze per generazioni. Non bisogna vanificare gli sforzi effettuati per l’introduzione del Reddito d'inclusione, ripartendo da capo con una misura che cancella la precedente e porterebbe al caos a livello locale, dove sono partiti diversi progetti