Per Giovanni Ferri, ordinario di economia politica alla Lumsa di Roma, "mesi di polemiche muscolari con l’Europa non ci hanno fatto bene e il fatto che sia bastato un avvio di dialogo con la Commissione Ue per provocare una discesa dello spread ne è la controprova"
Nel suo Rapporto su “L'economia e la società del Mezzogiorno” – alla 44ª edizione e con l'aggiunta significativa del termine “società” nel titolo – la Svimez prevede che quest'anno nelle regioni centro-settentrionali il Prodotto interno lordo crescerà dell'1,3%, ma soltanto dello 0,8% in quelle meridionali. Nel 2017 lo scarto era stato minimo, con valori pari rispettivamente a 1,5% e a 1,4%
Se ogni popolo è un'entità chiusa e deve pensare soltanto a difendere i propri confini e i propri interessi, quali intese ci potranno essere tra un popolo e l'altro? Quale idea d'Europa di intende realizzare? Non si tratta di discorsi teorici
Il Rapporto riassume tutti i principali elementi delle statistiche note sulla povertà assoluta e nel contempo propone un punto di vista assolutamente speciale, quello dei centri d'ascolto della Caritas. Hanno partecipato alla rilevazione 1.982 strutture collocate in 185 diocesi, a cui nel 2017 si sono rivolte 197.332 persone.
Il Parlamento dà il via libera alla Nota di aggiornamento al Def e allo scostamento dagli obiettivi di bilancio: via libera del Senato alla risoluzione di maggioranza che autorizza il rinvio del pareggio di bilancio, così come previsto dal governo con la nota di aggiornamento al Def. I voti favorevoli sono stati 165, i no 107, gli astenuti 5. Ma sulle stime della manovra economica pesa il giudizio delle istituzioni indipendenti: Bankitalia, Corte de Conti, Istat, Ufficio parlamentare di bilancio
C’è da aspettarsi un giudizio negativo della Commissione europea a fine novembre (giudizio peraltro ampiamente anticipato, se le cifre della legge di bilancio resteranno quelle della NaDef) e, prima ancora, a fine ottobre, una bocciatura da parte delle agenzie di rating, quelle che – nel bene e nel male – determinano in larga misura le decisioni degli investitori valutando l’affidabilità finanziaria di un Paese
Occorre tenere gli occhi aperti anche in casa nostra e non assuefarsi agli attacchi alla libertà di stampa. Da qualunque parte provengano. Non c'è consenso elettorale che tenga, quando è in gioco una questione di libertà. Perché di questo si tratta, non di una difesa corporativa dei giornalisti
Il primo problema è di gran lunga quello delle risorse, ma si discute anche dei meccanismi di funzionamento di questa misura, che rappresenta il principale cavallo di battaglia elettorale del Movimento 5 Stelle. “Bisogna disegnarlo bene”, ha commentato qualche tempo fa il ministro dell’Economia, Giovanni Tria
Dopo il voto del Parlamento europeo sulla deriva illiberale del governo ungherese – e con lo sguardo anche alla politica interna – facciamo il punto con uno degli analisti italiani più autorevoli, Paolo Pombeni. Nella sua vasta attività scientifica, Pombeni è stato anche titolare degli insegnamenti di storia dei sistemi politici europei e storia dell'ordine internazionale presso la Scuola di scienze politiche dell'Università di Bologna