Il Consiglio dei ministri (Cdm) ha esaminato lo schema di quello che alla luce delle nuove regole europee è diventato il documento-chiave per i conti pubblici e quindi per le scelte economiche e finanziarie del governo, a partire dalla prossima manovra. Si chiama “Piano strutturale di bilancio di medio termine”. Il Piano verrà definito in tutti i dettagli e quindi trasmesso alle Camere soltanto dopo il prossimo 23 settembre, data in cui l’Istat diffonderà i risultati della “Revisione generale delle stime annuali dei conti nazionali del periodo 1995-2023”.
A luglio l’Istat rileva un calo di quasi un punto (-0,9) rispetto a giugno, un dato peggiore delle previsioni. Su base tendenziale, vale a dire in confronto al luglio di un anno fa, il calo è del 3,3%. Nei giorni scorsi anche la Francia e soprattutto la Germania hanno mostrato numeri pesanti con il segno meno, ma questo non è motivo di consolazione, semmai di ulteriore preoccupazione, visti gli stretti legami tra le economie europee e in particolare tra la nostra e quella tedesca.
Stavolta sembra veramente chiuso il contenzioso tra l’Italia, che ha difeso a oltranza lo status quo su cui la potente lobby dei balneari aveva innalzato le barricate, e la Commissione europea, che in questi anni si è battuta perché fosse affermato il principio della libera concorrenza
Sostanzialmente la legge di riferimento è ancora quella del 1992, nonostante i profondi cambiamenti che hanno investito la realtà del fenomeno migratorio nel nostro Paese
Nel discorso alla stampa parlamentare in occasione della tradizionale cerimonia del Ventaglio, il Capo dello Stato ha usato parole forti e impegnative sulla libertà d’informazione. Parole che nel contesto attuale e in riferimento alle cronache degli ultimi tempi acquistano un peso specifico di particolare rilevanza nel tratteggiare la “funzione di carattere costituzionale” e il “ruolo democratico decisivo” che i giornalisti sono chiamati a svolgere
La Camera ha approvato in via definitiva il disegno di legge (noto come ddl Nordio dal nome del ministro della Giustizia) che tra le misure principali prevede l’abolizione del reato d’abuso d’ufficio. Oltre che i gruppi di maggioranza hanno votato a favore Italia Viva e Azione. Con l’abrogazione dell’articolo 323 del codice penale, quello che appunto riguarda l’abuso d’ufficio, è stato modificato anche il 346-bis che disciplina il reato di traffico d’influenze.
Resta l’incognita fondamentale del voto americano in autunno, ma al momento il quadro europeo è radicalmente diverso da quello con cui anche a Roma ci si immaginava di doversi confrontare