Domenica e lunedì seggi aperti in Emilia-Romagna e Umbria per l’elezione dei vertici delle rispettive Regioni. Seggi aperti dalle 7 alle 23 il primo giorno, dalle 7 alle 15 il secondo. Con questa tornata si completa la serie delle elezioni regionali del 2024: quest’anno, infatti, sono già andate alle urne la Sardegna, l’Abruzzo, la Basilicata, il Piemonte e la Liguria
Quel che forse è ancora più importante, la Consulta ha fornito una lettura delle norme costituzionali varate con la riforma del 2001, quelle relative alla possibilità di attribuire alle regioni a statuto ordinario forme e condizioni particolari di autonomia (art.116, terzo comma), che riconduce tutto il discorso dell’autonomia differenziata nell’alveo delle coordinate fondamentali della Carta. E così facendo salva l’autonomia, che fa parte della cultura costituzionale del nostro Paese, ma la mette al riparo da pericolose forzature che in alcune ambiguità del testo del 2001 potevano trovare alimento e rispetto alle quali anche i referendum nulla avrebbero potuto
Marco Bucci, il candidato del centro-destra, è stato eletto presidente della Regione Liguria, battendo di misura Andrea Orlando, sostenuto dal centro-sinistra. L’astensionismo ha registrato un ennesimo balzo in avanti con un incremento di oltre 7 punti percentuali. Questi i due dati principali della tornata regionale di domenica e lunedì.
Domenica 27 e lunedì 28 ottobre si terranno in Liguria le elezioni per il presidente della giunta e il consiglio regionale. A breve distanza di tempo, il 17 e il 18 novembre, andranno alle urne anche i cittadini di Emilia-Romagna e Umbria, così che si configura una sorta di tornata autunnale di elezioni regionali di grande rilevanza anche a livello nazionale.
Il Consiglio dei ministri ha varato un decreto legge con l’intento di risolvere la disputa intorno ai centri per migranti in Albania. Disputa sorta in seguito a un provvedimento dei giudici della sezione immigrazione del tribunale di Roma che non ha convalidato il trattenimento di profughi egiziani e bengalesi, in quanto provenienti da Paesi considerati non sicuri. Il nodo è la compatibilità delle norme italiane con il diritto europeo che in caso di contrasto è sovraordinato alle prime.
Ci sono milioni di cittadini che restano alla finestra perché non si riconoscono nell’estremizzazione delle posizioni che caratterizza l’offerta politica in questa fase