Cristiani in Terra Santa: tra vocazione e missione. Padre Patton: “La spiritualità del piccolo gregge”

“Nascere ed essere cristiani in Terra Santa è una vocazione e una missione, non una maledizione o un capriccio del destino. È la spiritualità del piccolo gregge che significa avere una responsabilità ancora maggiore di testimoniare la propria profonda fede in Dio”. A parlare è il custode di Terra Santa, che nei giorni scorsi, a Gerusalemme, ha salutato uno dei primissimi gruppi di pellegrini italiani che pian piano stanno tornando in Terra Santa

Terra Santa: pellegrini e cristiani locali insieme per far crescere la pace e la speranza

Dopo l'appello del patriarca latino di Gerusalemme, card. Pizzaballa e del Custode di Terra Santa, padre Patton, a tornare a Gerusalemme, e complice anche la tenuta della tregua a Gaza e in Libano, si nota una timida ripresa di pellegrinaggi in Terra Santa. Ad oggi i gruppi, piccoli nel numero, sono soprattutto dall'Asia, Indonesia in testa, ma si cominciano a vedere anche gli italiani. Tra i primissimi gruppi quello di 26 pellegrini tra laici, religiosi e sacerdoti, provenienti dalle diocesi di Milano, Trento, Brescia, Tortona, Piacenza e Novara. Si sta imponendo un nuovo stile di pellegrinaggio: quello che vede sempre più coinvolti insieme i pellegrini e le comunità cristiane locali.