Prende il via oggi a Roma il Giubileo dei diaconi, il quarto dei grandi eventi giubilari, che fino a domenica 23 febbraio richiamerà oltre 6mila pellegrini da circa 100 Paesi.
“Il nuovo ricovero in ospedale di Papa Francesco impegna noi tutti, cappellani, diaconi, consacrate, volontari, ristretti e operatori pastorali, ad innalzare suppliche corali al Dio della pace, affinché possa riprendere al più presto il suo impegnativo ministero petrino”.
Inaugurato a Roma lo “Spazio Accoglienza” per persone con disabilità, nei locali della basilica di San Giovanni Battista dei Fiorentini. Suor Donatello (Cei): “Accogliere tutti è una sfida”. Ministra Locatelli: “Modello per altre realtà, oltre il Giubileo”
“Nascere ed essere cristiani in Terra Santa è una vocazione e una missione, non una maledizione o un capriccio del destino. È la spiritualità del piccolo gregge che significa avere una responsabilità ancora maggiore di testimoniare la propria profonda fede in Dio”. A parlare è il custode di Terra Santa, che nei giorni scorsi, a Gerusalemme, ha salutato uno dei primissimi gruppi di pellegrini italiani che pian piano stanno tornando in Terra Santa
Dopo l'appello del patriarca latino di Gerusalemme, card. Pizzaballa e del Custode di Terra Santa, padre Patton, a tornare a Gerusalemme, e complice anche la tenuta della tregua a Gaza e in Libano, si nota una timida ripresa di pellegrinaggi in Terra Santa. Ad oggi i gruppi, piccoli nel numero, sono soprattutto dall'Asia, Indonesia in testa, ma si cominciano a vedere anche gli italiani. Tra i primissimi gruppi quello di 26 pellegrini tra laici, religiosi e sacerdoti, provenienti dalle diocesi di Milano, Trento, Brescia, Tortona, Piacenza e Novara. Si sta imponendo un nuovo stile di pellegrinaggio: quello che vede sempre più coinvolti insieme i pellegrini e le comunità cristiane locali.