Oggi è l'anniversario dell'elezione al soglio di Pietro di Jorge Mario Bergoglio. Come per tutta l’opera di riforma avviata nella chiesa, lo stile scelto da papa Francesco nell’Evangelii gaudium, il suo documento programmatico, è quello di avviare processi, più che occupare spazi. Contro la «terza guerra mondiale» a pezzi, il modello è quello dell’accoglienza. “Accoglienza” è una delle parola chiave di questi quattro anni. Accogliere i poveri e gli ultimi, i migranti, i giovani e le famiglie, i non credenti e i fratelli delle altre religioni
Al centro del messaggio del papa per la Quaresima la parabola del ricco e del povero Lazzaro. Francesco mette in guardia dal denaro come idolo tirannico, che può asservire noi e il mondo intero a una logica egoistica. L’antidoto: l’ascolto della Parola, che ci aiuta ad accogliere la vita e amarla
“Non siete rimasti nella rabbia, nell’amarezza e nella voglia di vendetta ma avete imboccato, con il dolore dentro, la strada dell’amore per costruire e aiutare la gente del Bangladesh, soprattutto i giovani perché possano studiare: questo è seminare pace e vi ringrazio, per me è un esempio”. È con queste parole – riportate da L’Osservatore Romano – che papa Francesco ha stretto in un abbraccio 33 familiari di 6 delle 9 vittime italiane della strage avvenuta a Dacca, in Bangladesh, nella notte tra l’1 e il 2 luglio 2016: Marco Tondat, Christian Rossi, Maria Riboli, Vincezo D’Allestro, Claudio Cappelli e Simona Monti.