Un mosaico di volti, lingue e popoli diversi per offrire un segno di armonia e misericordia. Papa Francesco definisce così l’imminente Giornata mondiale della gioventù di Cracovia. In un videomessaggio, diffuso martedì sera, Francesco esprime tutta la sua gioia e trepidazione per l’incontro a Cracovia.
Civiltà contadina e storie alta quota: tradizioni, storia, orgoglio per i prodotti locali. Intensa “prima” mattinata per i 371 pellegrini padovani partiti per la GMG di Cracovia con una settimana di anticipo per il gemellaggio con Cieszyn, ad ovest di Bielsko-Biala.Come da programma, a bordo dei loro otto pullman, i giovani sono andati a scoprire il Comune montuoso di Istebna, a ridosso del monte Wisla, cuneo di terra polacca tra Repubblica Ceca e Slovacchia fiera della comune tradizione della Slesia.
La prima messa della GMG 2016 per il primo gruppo di padovani partito per vivere il gemellaggio con Cieszyn non poteva che celebrarsi in uno dei tanti centri di culto mariano.
Da quel 9 aprile in cui il documento è stato presentato nella sala stampa della Santa sede, sono trascorsi solo tre mesi. Novanta giorni nei quali molte sono state le famiglie e i gruppi che hanno accolto l’appello di papa Francesco ad approfondirlo «pazientemente, una parte dopo l’altra» (numero 7). E spesso, in queste occasioni i coniugi Franco Miano e Pina De Simone erano presenti, in virtù della loro partecipazione a entrambi i sinodi e alla stesura dei documenti di sintesi più volte citati dal papa nell’esortazione. In attesa di tornare a parlare di Amoris laetitia il 2 agosto a Lerici, alla festa annuale di Avvenire, condividono in questa intervista la loro esperienza.
L’Amoris laetitia ha aperto una stagione nuova per la pastorale familiare. “Questo documento – spiega don Paolo Gentili, direttore dell’Ufficio per la pastorale della famiglia della Cei - suggerisce di andare oltre una stretta pastorale del vincolo, a favore di un atteggiamento di missione, di uscita, di prossimità verso ogni periferia esistenziale”. La risposta delle diocesi tra difficoltà e “nuovi germi che stanno nascendo”. Un appello alle istituzioni affinché sappiano “cogliere nell’amore familiare la linfa per il vivere sociale”