"Non più schiavi, ma fratelli": è il tema del messaggio del papa per la XLVIII Giornata mondiale della pace che si celebrerà il 1° gennaio 2015. Oltre all'immenso lavoro delle congregazioni religiose, occorre anche «un triplice impegno a livello istituzionale di prevenzione, di protezione delle vittime e di azione giudiziaria» da parte di stati, organizzazioni intergovernative e imprese.
È Lui, infatti, la forma di vita che viene assunta dal consacrato e trasformata in atteggiamenti concreti e coerenti. È un modo di vivere che attira, perché testimonia la presenza di Dio e la sua bellezza. Nella povertà, obbedienza e castità, oggi a tutti i consacrati il papa chiede di uscire incontro al mondo.
Con la prima domenica di avvento è cominciato l’anno della vita consacrata, che terminerà il 2 febbraio 2016. Numerose, anche in diocesi di Padova, le iniziative e i momenti spirituali per vivere in pienezza l’anno.
La voce di religiosi e religiose all'apertura dell'anno della vita consacrata. Le speranze di suor Gloria Tibaldi, salesiana, insegnante, e di Samuele Salvato, 25 anni, postulante nella famiglia comboniana.
Carissimi fratelli e sorelle, “Il bene che c’è tra noi” (cfr. Fm 6) è il motivo che scandisce l’anno pastorale della nostra chiesa di Padova, aperto solennemente sabato 18 ottobre scorso. Un “bene” che va cercato, coltivato e condiviso e di cui sempre dobbiamo rallegrarci e ringraziare il buon Dio.
Nella sala del Trono del palazzo patriarcale, al Fanar di Istanbul, il papa e il patriarca hanno firmato la Dichiarazione congiunta. Un testo intenso e concreto nel quale si appellano alla comunità internazionale ma si rivolgono anche all'Islam autentico: «Ogni sforzo per costruire una cultura di pace e di solidarietà fra le persone e fra i popoli».