L’enciclica Humanae vitae e le tecniche contraccettive hanno diviso il mondo cattolico, alimentando uno “scisma sommerso” che non può non interrogare la chiesa, e che oggi si somma ai delicati interrogativi aperti dalle nuove frontiere della procreazione assistita. La vera sfida, insomma, è quella di capire il senso del "generare".
Cinquant'anni dopo lo storico incontro tra Paolo VI e Athenagoras, papa Francesco e il patriarca Bartolomeo entrano mano nella mano a Gerusalemme e raggiungono la pietra dove fu deposto il corpo di Gesù e si inginocchiano in silenzio e pregano. Le loro parole coraggiose e i loro gesti eloquenti appaiono una solenne promessa di riconciliazione. Firmata una lunga dichiarazione congiunta.
Il sorprendente invito del papa è stato subito raccolto dai due presidenti. L'incontro dovrebbe svolgersi prestissimo. Ma la domenica di Francesco è stata anche contrassegnata da un altro gesto senza precedenti: la preghiera silenziosa con la mano appoggiata al muro di separazione israeliano. Poi il bagno di folla a Betlemme e la successiva riaffermazione: «La soluzione di due stati diventi realtà».
Papa Francesco, aprendo l'assemblea dei vescovi italiani, ha delineato il ritratto del pastore che ha a cuore il popolo che gli è affidato. Un identikit impegnativo che offre, al discernimento dei singoli credenti e delle comunità ecclesiali, una traccia significativa di riflessione sul modello di chiesa che a lui sta a cuore. Sollecitato «un annuncio cadenzato sull’eloquenza dei gesti». Necessaria la presenza nella famiglia, tra i disoccupati e i migranti.