Era stratega nei conflitti in Medio Oriente. Festeggiano centinaia di iracheni contrari alle ingerenze dell'Iran. Ma il primo ministro uscente teme il rischio di "una guerra devastante". Fassino (Pd): fermare subito la spirale di violenza
“Speriamo in un 2020 più sicuro e più stabile, che non ci colpisca con altre tragedie. Siamo francamente stanchi di tutto quanto è accaduto nel nostroPaese. Desideriamo vivere in pace, sicurezza e dignità”.
Erano in tanti a sostenere che appariva al di fuori di ogni logica permettere di inquinare con cianuro e acido solforico, sostanze necessarie nelle estrazioni minerarie, la poca acqua presente nell’arida provincia, per la precisione solo nel 4% del territorio. Risorsa rara e preziosa, che non ha impedito ai laboriosi abitanti, in numerosi casi discendenti di emigranti europei e soprattutto italiani, di coltivare ulivo e viti e di produrre vini tra i più rinomati del continente
“Venezia è da sempre e vuole rimanere città di pace e di libertà. Da respingere e condannare con forza ogni forma di violenza, intolleranza e antisemitismo”.
Lo sviluppo del nord Italia presenta il conto. Nel libro inchiesta di Luca Quagliato e Luca Rinaldi i 70 casi di inquinamento tra Piemonte, Lombardia e Veneto lasciati in eredità alle prossime generazioni. Ma è anche la storia delle lotte dei cittadini che chiedono giustizia e tutela
I dati dell'Agenzia delle Entrate che fotografano il patrimonio immobiliare italiano. L'82,5% dei proprietari sono lavoratori dipendenti o pensionati. Più di 6 milioni gli immobili lasciati sfitti
Tra i temi affrontati dal Capo dello Stato il lavoro che manca, le diseguaglianze sociali, la necessità di fiducia, la solidarietà, il bene comune, i giovani, la tutela dell’ambiente, le famiglie, il civismo, i social network, l’università e la ricerca, la cultura.
Il numero medio di componenti è passato da 2,7 (media 1997-1998) a 2,3 (media 2017-2018), soprattutto per l'aumento delle famiglie unipersonali. Nascite al minimo storico, Italia paese tra i più vecchi
Il cardinale Charles Bo ha portato nella sala dei leader religiosi del mondo riuniti da Religions for Peace il dramma di questa popolazione e di un intero Paese chiamato a rispondere di genocidio e crimini contro l’umanità. "La mia impressione - spiega il cardinale - è che i media abbiano preso una posizione molto forte a loro favore, limitandosi purtroppo a raccontare solo un lato della storia". E ricorda l'impegno della Chiesa locale che, insieme ai rappresentanti musulmani, buddisti e indù si batte perché il ritorno dei Rohingya sia “pianificato, dignitoso, volontario e sicuro”.