Il premier italiano interviene nell'emiciclo del Parlamento europeo con un discorso sul futuro dell'integrazione comunitaria. Denuncia una Ue distante dai cittadini e segnala alcuni settori in cui è richiesta una maggiore cooperazione tra gli Stati, a partire dalle migrazioni. Gli errori - secondo il premier - di trent'anni di politica in Italia e su scala continentale. In aula bagarre, accuse e repliche piccate
Il rapporto pubblicato dalle organizzazioni partner della Piattaforma del Consiglio d’Europa per la protezione del giornalismo e la sicurezza dei giornalisti traccia un quadro preoccupante sulla situazione in Europa. Quanto all'Italia, il documento rileva che la maggior parte degli allarmi registrati nel 2018 sono successivi all'installazione ufficiale del nuovo governo
L’analisi di Ispi: tra giugno e gennaio 45 mila dinieghi e meno di cinquemila rimpatri. Nel 2020 il numero degli irregolari aumenterà di 140 mila unità e si potrebbe raggiungere la cifra record di 750 mila. Attualmente sono 533 mila, tra loro anche stranieri di lungo corso e 100 mila tra colf e badanti
I sistemi elettorali prevedono tutti l’elezione diretta del presidente a turno unico, ma in ogni regione – e in particolare in Sardegna in virtù dello statuto speciale – sono presenti delle varianti. In una data tra 15 aprile e il 15 giugno, inoltre, saranno eletti i sindaci di quasi quattromila comuni, compresi 26 capoluoghi di provincia, che in cinque casi sono anche capoluoghi di regione: Bari, Campobasso, Firenze, Perugia e Potenza
La gestione delle frontiere europee è sempre di più un affare per le aziende private. Dai Fondi per la difesa a quelli per la cooperazione e la ricerca: l'Ue implementa le risorse per fermare i flussi
Lo studio radio del Parlamento a Strasburgo intitolato a Megalizzi e Orent-Niedzielski, rimasti vittima dell'attentato dell'11 dicembre. La testimonianza dei giornalisti-universitari tornati a raccontare l'Unione europea. Per una "nuova narrazione" della politica comunitaria che sia comprensibile a tutti i cittadini
Abbiamo bisogno di elezioni in Venezuela? Senza dubbio, però a organizzarle non può certo essere Maduro, e neppure i poteri a capo dei quali ha messo i suoi fedelissimi, come il Consiglio nazionale elettorale (Cne) o il Tribunale supremo di giustizia (Tsj). Perché la crisi inizi a trovare soluzione, bisogna che Maduro lasci il potere e io, come milioni di venezuelani, credo che si debba trattare di un’uscita di scena pacifica. La permanenza di Maduro per altri sei anni (fino al 2025), questa è la sua intenzione detta pubblicamente, significherà la distruzione totale del Venezuela e l’uscita, ancora più imponente, dei venezuelani di tutte le classi sociali per cercare migliori opportunità di vita e libertà in altri paesi. Ogni giorno, secondo l’Onu, emigrano dal Venezuela (in maggioranza attraversando la Colombia per andare in vari paesi sudamericani) circa 5mila venezuelani. Sì, ogni giorno. Secondo gli organismi specializzati in migrazioni, l’uscita di massa dei venezuelani è il fenomeno di mobilità umana più grande che si sia mai verificato in America Latina
Un’indagine sulle recluse madri nelle carceri di Firenze e Pisa. Tra i tanti aspetti approfonditi dalla ricerca, quello sulla lontananza dei figli, vista da tutte le recluse come fattore di stress. “Il contrasto fra l’esigenza di avere contatti coi familiari e la macchina burocratica è particolarmente duro”