L’Europa è in costante ricerca della propria identità e desidera creare un’unità nuova e duratura, ma non bastano gli strumenti politici, economici e giuridici
Da giovedì scorso (20 giugno, ndr) l’Opsa per la prima volta ha abbassato il ponte levatoio e non è più una fortezza in cui, si diceva, sarebbero rinchiusi uomini che non hanno la possibilità di vivere tra noi.
Per molti di loro si è trattato della prima esperienza ad una Settimana sociale. Ma questo non li ha intimoriti, anzi. Stimolante e arricchente – raccontano – è stato il confronto intergenerazionale “oltre alla possibilità – confessa una di loro – di conoscere personalità di spicco che da cittadina comune non mi sarebbe stato possibile incontrare”. Il Sir ne ha avvicinati alcuni, raccogliendo vissuti, pareri, proposte. In eventi come quello triestino “è importante che continuino ad essere messi nella mani dei partecipanti strumenti e parole per fare e dire, per poter agire anche nei territori di appartenenza”
"Per San Francesco la politica è una cosa buona, ed è una cosa difficilissima, perché ha bisogno di tantissima pazienza, della disponibilità ad accettare chi non la pensa come te, di fare compromessi, di rivedere continuamente le proprie idee alla luce di quelle degli altri. A volte, la politica richiede perfino di essere contraddittori, perché la fedeltà pedissequa alla propria idea può impedire la formazione del processo democratico”. Giovanni Scifoni spiega così al Sir il legame tra il suo spettacolo "Fra'", rappresentato al Teatro Verdi di Trieste per i 1.200 delegati, e il tema della 50ª Settimana sociale dei cattolici in Italia, che si è conclusa oggi
Nel Paese “c’è sicuramente un grande disorientamento su quello che la politica fa” anche per la “conflittualità, che è ritenuta eccessiva”. Ma – spiega il segretario del Comitato scientifico e organizzatore delle Settimane sociali dei cattolici – “non dobbiamo pensare che i cittadini non desiderino più partecipare o non desiderino più un’offerta politica ricca”. A Trieste “il clima che si è respirato fin da subito è stato molto buono”, aggiunge, evidenziando che “abbiamo capito che è importante fare rete”. Conclusi questi giorni, si riparte con “la consapevolezza che è possibile lavorare sui territori come abbiamo fatto qui”
La visione che Elena Beccalli, professoressa ordinaria di economia degli intermediari finanziari, vede per il futuro dell’Università Cattolica di cui è rettrice dal 1° luglio
Alla 50ª Settimana sociale dei cattolici in Italia si discute di democrazia, cittadinanza, centralità di valori ispirativi e di buone prassi politiche. Ma alzando gli occhi verso la scena internazionale emerge una realtà tutt'altro che rassicurante. E l'Italia a che punto è?
Alla vigilia della Settimana sociale dei cattolici in Italia (Trieste, 3-7 luglio) l'analisi di Giovanni Grandi, docente di Filosofia morale e membro del Comitato scientifico delle Settimane sociali. “Si registra una certa fatica nell’immaginarsi, come cittadini, impegnati gli uni per gli altri. La crisi della partecipazione è il riflesso di una crisi culturale". La medicina? "Il protagonismo dei cittadini, l'ascolto reciproco, l'impegno per il bene comune, l'amicizia sociale e civile. Punti di contatto tra cammino sinodale e Settimana sociale". E il dopo-Trieste? "Non ci saranno delle ‘conclusioni’ ufficiali, semmai dei ‘rilanci’ verso successive tappe"