Elezioni europee. Nerozzi (Settimane sociali): “Votare è il modo più efficace per dire che l’Europa è nostra e ci sta a cuore”

“Solo uniti i circa 400 milioni di europei possono far valere il proprio punto di vista e darsi strumenti concreti ed efficaci per promuovere la democrazia, la pace, lo sviluppo, la cura del creato”, spiega il segretario del Comitato scientifico e organizzatore delle Settimane sociali dei cattolici in Italia, secondo cui “migliaia di esperienze in tutta Italia raccontano la capacità dei cittadini di mobilitarsi per curare il bene comune”, impegno raccomandato anche dalla Commissione europea

Per uscire dall’assistenzialismo serve un contatto stretto con le famiglie

Le 1,2 milioni di famiglie che hanno ricevuto la carta “Dedicata a te” nel corso del 2024 hanno potuto acquistare generi alimentari, sostenere la spesa per i trasporti pubblici e per il carburante. Ora viene riproposta anche per quest’anno: è vero che la situazione di disagio e povertà delle famiglie non migliora in tempi brevi, come ci dicono gli stessi dati Caritas (la povertà sempre più si trasmette di generazione in generazione), ma pensiamo che sia necessario, per poter disegnare misure e interventi che aiutino effettivamente le persone, partire in primis da loro. Ci auguriamo che in futuro da questa attenzione si parta per individuare urgenze e priorità a beneficio delle famiglie in difficoltà e del Paese tutto

Liste d’attesa. Leoni (Fnomceo): “Finalmente riconosciuta l’urgenza. Bene misure ma occorre investire di più sui professionisti”

Controllo sistematico e generalizzato delle liste d’attesa; istituzione di un ispettorato centrale; ampliamento dei Cup; innalzamento e poi superamento dei tetti di spesa per il personale; riduzione del prelievo fiscale sugli straordinari. È positivo il giudizio del vicepresidente Fnomceo su queste misure contenute nel decreto-legge varato ieri dal Cdm. Ma con una precisazione: “Serve un maggiore impegno finanziario; senza investire sul personale il problema non si risolve”

Elezioni in Sudafrica: l’eredità pesante di Mandela e dell’African National Congress

Nel 1994, la maggioranza dei sudafricani poté votare in libere elezioni per la prima volta nella loro vita. Il regime dell’apartheid era giunto al capolinea, e Nelson Mandela – liberato dopo anni di prigionia – riuscì a coagulare tutte le forze del paese verso l’African National Congress (ANC), la forza di opposizione che aveva sconfitto la visione politica della minoranza bianca. Da allora l’ANC ha conservato la maggioranza parlamentare. A Mandela sono succeduti altri presidenti, ed è stata una discesa di stile e contenuti.