“Siamo attoniti. Accanto al corpo senza vita di Antonella. La vita le è stata rubata. Una bambina di dieci anni. Nello strazio del papà, della mamma, delle sorelline. In uno strazio che è il nostro, davanti a questo vuoto tragico”.
La prosa asciutta del comunicato del Colle fotografa la situazione nei suoi elementi essenziali. Nel testo si rende noto che il capo dello Stato ha ricevuto Giuseppe Conte e il presidente del Consiglio “ha rassegnato le dimissioni del Governo da lui presieduto”. A sua volta “il presidente della Repubblica si è riservato di decidere e ha invitato il Governo a rimanere in carica per il disbrigo degli affari correnti”. L'ineccepibile formula di rito, conforme al dettato costituzionale sul ruolo dell'esecutivo dimissionario, si confronta con una situazione in cui il doversi limitare agli “affari correnti” suona come un vincolo da superare il prima possibile. Serve al più presto un governo nella pienezza delle sue funzioni e supportato da una maggioranza adeguata.
È tempo di una riconciliazione dell’economia con l’ecologia. Madre terra ha bisogno di un uomo più “leggero” e attento, rispettoso, nonviolento, che torna ai ritmi naturali e rinuncia agli arsenali che non lo hanno protetto dal «nemico invisibile». L’importante oggi è agire per non tornare allo stato di cose pre-pandemia con la «terza guerra mondiale a pezzi» in atto nel mondo
La notizia è di quelle destinate a far discutere. Uno studio della fondazione Think Tank Nord Est ha messo nero su bianco come in ben 115 su 563 comuni del Veneto i servizi sono talmente scarsi da obbligare gli abitanti a uscire spesso dai confini municipali anche durante il periodo di “zona arancione” causa epidemia Covid.
L’intenzionalità della ragione ci aiuta a ricordare, mentre la purezza del cuore ci spinge a non dimenticare il passato. Il 27 gennaio ci ricorda che abbiamo sempre bisogno di vera “Memoria”
Con il documento "Alla sera della vita" la Chiesa italiana dona una parola felice, davvero felice, al tema della morte e del morire, argomento oggi dominato da una sorta di fatale cupio dissolvi. L’intuizione centrale del documento, curato dall’Ufficio per la Pastorale della Salute della Cei, è che il morire è un processo e che il processo del morire è un tempo relazionale, dove si intrecciano relazioni di cura, relazioni affettive e trame dense di umanità. Oppure trame rarefatte di umanità, abbandono, accanimento o disumanizzazione. Il morente è un soggetto relazionale e non un oggetto di cura. Nel processo del morire, inteso come un tempo relazionale intenso e potenzialmente ricco, in questo movimento processuale si costruisce il portato del senso e del significato della vita terrena.
Ciascuno a suo modo, sotto l’influsso dello Spirito, non solo può ma deve dedicarsi alla ricerca e al pensiero, deve lasciarsi plasmare da quell’agire della Parola che, se si vuole esprimere correttamente è performatore, cioè tocca, smuove, plasma e crea. Quale dono del Padre che si rivela all’umanità, quale dono del Figlio che lo ha annunciato e si è fatto dono di Parola Incarnata perché potessimo rimanere in quell’ascolto vitale che si traduce in quell’affetto che, a sua volta, genera la diaconia della Parola. Non significa un annuncio carico di altoparlanti e microfoni ma un annuncio di contagio per autentica empatia. La carica promanante da chi ne è diacono/a è tale che suscita in chi l’avvicini il profondo desiderio di emulazione, molla della nostra vita
Francesco decide di puntare sulle persone che comunicano non "solo con le parole, ma con gli occhi, con il tono della voce, con i gesti". Ancora una volta il modello è Gesù, il perfetto comunicatore, la cui Parola riflette il volto di Dio e va oltre il semplice vedere, coinvolgendo chi l’ascolta in un’esperienza e in un dialogo
“Questa mattina il Santo Padre ha fatto dono di una edizione particolare della Bibbia, realizzata per l’occasione, ad alcune categorie di persone, rappresentanti della varietà del Popolo di Dio, come comunicato nei giorni scorsi dal Pontificio Consiglio per la Promozione della Nuova Evangelizzazione”.