Mons. Russo (Cei): “Le pulsioni antidemocratiche si curano con la responsabilità”. Elezioni a Roma risveglino il “senso di appartenenza”

All’inizio del 2020 il segretario generale della Cei, mons. Stefano Russo, affronta i principali temi all’ordine del giorno: dalla politica nazionale alle elezioni di Roma, dai movimenti dei giovani contro i cambiamenti climatici all’incontro di Bari, dal terrorismo e l’odio alla Brexit. E sul Sinodo della Chiesa italiana dice: “‘Sinodale’ è uno stile, un modo di vivere, un ‘convenire’, un’esistenza radicata in motivazioni profonde”

Epifania 2019: cerchiamo Dio nei luoghi che non fanno notizia

Dio, prima che arrivassero i Magi, ha voluto che gli angeli annunciassero la nascita di Gesù ai pastori, ai poveri della terra. In che modo vogliamo tradurre in gesti concreti, nel nostro ambiente, la prossimità di Dio che si è fatto uomo per noi per amore? Come noi possiamo essere la manifestazione di Dio nel quotidiano laddove siamo?

Serve un cambio di passo a Roma e a Bruxelles

La Brexit alle porte richiama l'intera Unione alle sue responsabilità. È tempo di disegnare un progetto convincente per il futuro del continente. E l'Italia ha bisogno di uscire dalla contingenza dei problemi per farsi carico delle attese di una società sfibrata. Sappiamo di avere in comune, ciascuno per la propria strada, la possibilità e il dovere di andare più lontano e più in alto

Mattarella e il senso del ripartire insieme

Impegniamoci, media, rappresentanze sociali, istituzioni culturali, tutti quelli attori che il presidente ha puntualmente e giustamente indicato, rifiutiamo di dare credito e di prendere in considerazione proposte che non abbiano un respiro almeno a cinque anni. Partendo dal nostro piccolo. E, perché no, dal mondo cattolico italiano, che Papa Francesco pungola ad assumere un ruolo creativo. Così da ritrovare la misura delle cose, primo principio di una cittadinanza piena

Prima presidente donna della Corte costituzionale. Giaccardi: “Un esempio che deve ispirare fiducia e incoraggiare cambiamento”

L'elezione di Marta Cartabia alla guida della Consulta è, secondo la sociologa, "un segnale molto bello per tutti". "Questa carica, di grande responsabilità, è reale. Chissà che non diventino possibili anche altri cambiamenti finora estranei al nostro orizzonte, ma ormai irrinunciabili", osserva. E ancora: "Il fatto che ci siano donne come Marta nelle istituzioni fa ben sperare che sugli orari di lavoro, la possibilità di svolgere alcune attività da casa, i nidi aziendali o il sostegno economico per le mamme, il riconoscimento del lavoro di cura dei padri e molto altro si potranno fare dei passi sempre più necessari, se vogliamo uscire da un inverno demografico che non è che la conseguenza di un individualismo estremo, alimentato dal tecnocapitalismo"