Chi ha stabilito, poi, che la sola probabilità (così come la certezza) di contrarre una malattia in età adulta sia un buon motivo per essere “scartati” dall’avventura della vita? Forse i “sani” hanno più diritti umani dei “difettosi”? E chi avrebbe il diritto di stabilire quale debba essere l’altezza considerata accettabile per un soggetto, oppure il grado di intelligenza che lo abilita alla prosecuzione della sua crescita? E con quali criteri di misura si dovrebbe effettuare questa valutazione? Nient’altro che riferimenti convenzionali, stabiliti da “chi ha voce in capitolo” (specifici ruoli? alte cariche? maggioranza?), che ricadono lesivamente sulla dignità e la vita stessa di altri soggetti inermi ed incapaci di reazione. Vogliamo davvero migliorare la specie umana?
Le Chiese cristiane possono camminare fianco a fianco per affrontare i pericoli dell'odio e della xenofobia nei confronti dei migranti. Riflessioni di alto profilo e testimonianze di chi accoglie e viene accolto si sono alternate al convegno "Migranti e religioni" promosso a Roma dall'Ufficio nazionale per l'ecumenismo e il dialogo interreligioso
“È necessario mettere la famiglia al centro della politica”, “urge un patto per la natalità” che coinvolga tutti i soggetti a tutti i livelli, perché quello demografico “non è uno dei temi, ma è il tema”.
Sono passati 30 anni dalla Convenzione Onu sui diritti dell'infanzia e dell'adolescenza ed è inevitabile chiedersi se i bambini oggi vivono meglio. La risposta, però, non è così scontata, come ci spiega lo psichiatra: la nostra società mette al primo posto il dio denaro e le esigenze degli adulti vengono prima dei bisogni dei più piccoli. È necessario, perciò, ripartire dall'umanesimo e dare la possibilità a una donna di vivere la bellezza della maternità in modo pieno. Perché il diritto del bambino si lega strettamente a quello di essere madre della donna che l'ha generato
Saremo ricordati come coloro che hanno distrutto Venezia. Spogliata di abitanti, trasformata in un parco giochi turistico e annientata dall’acqua alta. Dopo mezzo secolo, nonostante quel «Mai più» risuonato a gran voce nel 1966, l’“acqua granda” ha invaso di nuovo Venezia. E stavolta l’ha lasciata in ginocchio.
Come vengono viste oggi le persone con la sindrome di down? Non lascerebbe ben sperare quanto è successo sui social con insulti a Valerio Catoia, il diciannovenne divenuto famoso per aver salvato due anni fa, a Sabaudia, una bambina di 10 anni che stava per affogare in mare, e a Livorno, dove un ristorante ha affisso un cartello per protestare contro i sigilli posti alla pedana esterna del locale, utilizzando il termine "mongoloide" come offesa contro chi ha scritto l’esposto. Eppure, in questa società, incattivita da un concetto erroneo di superiorità, vogliamo raccontare le storie positive di Valerio e Benedetta, che sono stati un dono prezioso per le loro famiglie
Ma in questo pianeta vivono due mondi che non si somigliano nemmeno un po’, a poche ore di volo l’uno dall’altro, spesso a pochi metri di distanza tra i quartieri di lusso delle città e le orrende bidonville che li circondano.