Lettera aperta a Manuel Bortuzzo: la bellezza di una vita che non razzola nella stupidità

Il mondo dello sport, Manuel, non può tacere! Deve e vuole alzare la voce! Perché la vita per uno sportivo è tutt’altro che stupidità! È possibilità! Possibilità di raccontare talenti che si scoprono compressi nel corpo e nel cuore! Possibilità di sperimentare come dare il meglio di sé fa esplodere la gioia di esserci e di provarsi sempre a vincere una gara, anche quando si perde! Possibilità di dimostrare alle giovani generazioni che la vita è sempre bella e che vale la pena non sciuparla ma viverla fino in cima, nella logica del dono e del perdono o fair play! Possibilità di cancellare dalle pagine di cronaca i fatti di stupidità, per riempirle di sogni realizzati e di punte raggiunte di felicità, anche quando questo ha comportato fatica!

La salute di un’economia si misura nei numeri più che dagli auspici

Ogni Paese, e ogni Governo, ha bisogno di economie in salute e almeno ogni trimestre tutti i dati andranno esaminati per valutare se le scelte hanno ottenuto il meglio compatibilmente con la congiuntura in corso. Qualche scadenza c’è già: ad aprile il Def (Documento di economia e finanza) che fissa gli impegni programmatici e può essere l’occasione con l’annesso Piano Nazionale di Riforma per rivedere o confermare alcuni obiettivi. Mancherà poco più di un mese alle elezioni europee. A giugno dopo le elezioni, nel giro di una settimana Eurogruppo (il coordinamento dei ministri delle Finanze) e Consiglio europeo esamineranno la situazione economica generale e di singoli paesi sulla base di un monitoraggio effettuato con tutti i dati disponibili. A quel punto sapremo se il 2019 dell’economia potrà essere “bellissimo” o se bisognerà prepararsi a inghiottire qualche medicina amara

Documento firmato dal Papa e dal Grande Imam. Yahya Pallavicini (Coreis): “D’ora in poi lo spazio per l’ambiguità è finito”

Da Abu Dhabi, l’imam Yahya Pallavicini, presidente della Coreis italiana, commenta al Sir il “Documento sulla fratellanza umana”. Da adesso in poi “lo spazio per l’ambiguità è finito. Si parla di alterità. Significa che dobbiamo rispettare l’altro nella sua diversità, camminare insieme uniti e scoprire che l’altro - sebbene usi una grammatica diversa - mi è fratello”. E ancora: “Nessuno potrà più dire che la sua è un’interpretazione dell’Islam o una necessità politica nazionale. Da oggi, è sancito un principio condiviso da tutti"