Una crisi drammatica e grottesca

Non ha senso polarizzare il sistema e, dunque, l’offerta politica tra europeisti e non europeisti, tra populisti e benpensanti, così come tra vecchio e nuovo. Partiamo dalla realtà e dai nostri tanti problemi. Elezioni ravvicinate sono spesso segno di crisi di sistema. Che ci si arrivi almeno con una offerta politica nuova. Nuova e finalmente adeguata.

Galantino: vicinanza e preghiera per Mattarella. Le reazioni del mondo cattolico

“Ognuno cerca di motivare le proprie ragioni, ma alla fine si rischia che a pagare il prezzo più alto sia quel popolo in nome del quale tanti parlano”. Lo dice al Sir mons. Nunzio Galantino, segretario generale della Cei. Dal presidente delle Acli Rossini gratitudine a Mattarella "per aver preservato le istituzioni". Il Meic: “preoccupano arroganza e giudizi sprezzanti contro Mattarella. Dai partiti irrigidimento incomprensibile, ritrovino senso di responsabilità”. La Cisl del Veneto: Europa ed euro scelte irreversibili.

Il transumanesimo è compatibile con le fedi religiose?

Lascia perplessi l'idea di fondo che anima questo filone di pensiero, la convinzione, cioè, che "l'umano", così come lo conosciamo e sperimentiamo, debba essere necessariamente superato, allo scopo di sconfiggerne tutti limiti biologici e strutturali. Pur potendo cogliere in questo orientamento una radicale apertura "trascendentale", genuinamente umana, che spinge ogni individuo verso un "oltre", ci chiediamo però se sia proprio vero che i limiti, propri alla nostra condizione umana, siano da considerarsi "a priori" negativi

Musulmani e Ramadan. Izzeddin Elzir (Ucoii): “Grazie Papa Francesco, la via di Dio è via di pace e non può in alcun modo essere una via di violenza”

Per un milione e mezzo di musulmani presenti nel nostro Paese comincia il Ramadan, il mese sacro di preghiera e digiuno, dall’alba al tramonto. Si concluderà il 14 giugno. All’udienza del mercoledì è stato Francesco per primo a rivolgere ai “fratelli islamici, il mio augurio cordiale per il mese di Ramadan”.

Comunicazioni sociali: ritrovare la potenza evocativa della parola

Essere responsabili di quanto si fa dentro e fuori la Rete significa assumersi le conseguenze degli spazi in cui viviamo e diventarne parte, cittadini e cittadine. Mettersi in gioco impegna, ma ritrovare la potenza evocativa della parola ci fa riscoprire la relazione dei volti e il significato dei vissuti e delle azioni. Sia che siamo adulti, sia che siamo ragazzi, bambini. Provare per credere, giorno dopo giorno. Pole pole, come dice un detto africano… piano piano, a piccoli passi

Per farsi terra e paese. L’esigenza insopprimibile della Verità

L’ebbrezza della velocità, in macchina come nella vita, presenta rischi pesanti. Si può arrivare a pensare che tutti i contenuti siano uguali, che tra rappresentazione e realtà non corra chissà quale distinzione, che le proprie credenze contino più dei fatti e che, comunque, ci si possa sottrarre a tutto ciò che è dissonante.