Ci sono svariati motivi, e sempre più fondati – purtroppo – che alimentano il pessimismo sul futuro nostro. La questione sociale e ambientale potrebbe avere un’accelerazione con il ritorno alla normalità paventata dai politici, che si stanno riappropriando dei soliti linguaggi propagandistici, tipo: «Torniamo a crescere!».
Siamo stati per molti secoli, figli della civiltà degli alberi. Gli uomini e gli alberi: rapporto quasi sempre impari, ma subordinato. Dipendente, senza mai equa riconoscenza.
Immaginatevi il banco della frutta e verdura di un supermercato o di un mercato. L’occhio vuole la sua parte, così che mercanzia viene presentata nella forma migliore.
Non è scontata la gentilezza con cui l’intera comunità ha accompagnato verso la morte la pianta secolare al centro del Paese. Ora il suo tronco è laboratorio. Umiltà e rispetto verso creature silenziose
Non è scontata la gentilezza con cui l’intera comunità ha accompagnato verso la morte la pianta secolare al centro del Paese. Ora il suo tronco è laboratorio. Umiltà e rispetto verso creature silenziose
Se ce lo dice l’attore Di Caprio nell’ammiccante pubblicità che fa da lancio alla Fiat500E (elettrica), molti ci credono. Però potrebbe trattarsi del più globale “abbaglio” da quando c’è stato detto che rischiamo la sopravvivenza sulla terra.