Terra terra… Il buon senso della scadenza. Anche a Natale!

Caduto il tabù della merce buttata perché in scadenza, piccoli significativi passi si stanno compiendo verso una coscienza sempre più sviluppata in termini di risparmio e spreco. Il cosiddetto “bancale della roba brutta”, la merce imperfetta come frutta e verdura, ha ormai preso piede in ogni punto vendita alimentare. Sacchetti di cibo in scadenza, venduti e svenduti a prezzi ammiccanti che attirano tutta la mia simpatia, e vi spiego il perché!

Terra terra… bruciano i boschi. E bruciano i polmoni

Lo smog ci ammazza, lo vediamo e lo sappiamo tutti! Ma se non bastasse questa notizia da “giornata dei morti”, questo nostro inferno terreno viene alimentato da roghi concertati ad arte che mandano in fumo migliaia di ettari, incenerendo ogni speranza sul nostro futuro. Ebbene sì, mentre noi guardiamo sconsolati in televisione il fuoco che divora i boschi, è come se vedessimo una nostra radiografia polmonare.

L’uomo e la terra. Pieni di conoscenza… ma ci comportiamo da stupidi

Nella società del “se”, del “ma” e “sì, ma però…”, abbiamo la certezza di  sapere molte più cose di quante se ne sapessero qualche decennio fa. Per questo vien troppo facile dire che siamo una società tecnologicamente abilis – mai nella storia, l’umanità ha avuto mezzi tanto potenti ed efficaci – ma continuiamo testardamente a rifiutare di compiere scelte responsabili e sapienti.

Una domenica senz’auto non basterà certo a salvarci

Il 25 agosto scorso ricordate cosa si è celebrato a Padova? Non sforzatevi troppo, perché nessuno ha fatto festa o vi ha invitato. La scusa potrebbe essere che si rimembrano i giorni felici, mentre quelli infausti si scordano. Tutto vero, com’è vero che quell’ultimo venerdì d’agosto, mentre molti padovani gustavano ancora il sapore di vacanza, l’urbe patavina superava i 50 giorni dall’inizio dell’anno di sforamento del limite giornaliero dell’ozono stabilito dalla legge, che non deve andare oltre i 25 giorni dell’intero anno. 

Quel merito che non riconosciamo più

L'incredibile silenzio che ha accompagnato l'addio a Roberto Bassi, di Lugo di Vicenza, moderno Marco Polo, che nel 1971 percorse a piedi gli 11 mila chilometri che separano Roma e Tokio perché non venisse dimenticata l'impresa dell'aviatore thienese Arturo Ferrarin. "Solo silenzio che di certo dice tutto sul nostro senso etico di “rendere omaggio”. I veneti moderni sono anche questo: silenti davanti a tutto e tutti, anche quando è il “bene” a mostrarsi. Anche allora preferiscono non dire. Non ricordare. Non riconoscere un merito conseguito sul campo, che per noi diventa un demerito storico e cronico".