Criminalità: allarme “mafia style” dai ristoranti al web

Dai ristoranti al web per finire nei piatti di mezzo mondo, è allarme “mafia style” per l’agroalimentare italiano con milioni di euro di giro d’affari generati dall’uso di nomi legati alla criminalità. È quanto emerge dallo scaffale dal sesto rapporto Agromafie sui crimini agroalimentari in Italia elaborato da Coldiretti, Eurispes e Osservatorio. Dal ristorante parigino “Corleone”, al vino syrah “Il Padrino” fino al libro di ricette “The mafia cookbook”, un business che provoca un pesante danno di immagine al Made in italy.

#MafiaMaps: la prima App per diffondere conoscenza sul fenomeno mafioso

È già on-line la versione basic della prima mappatura delle famiglie mafiose attive in Lombardia, Napoli, Reggio Calabria e Palermo. Nei prossimi mesi sarà disponibile la versione completa che consentirà, da ogni parte d'Italia, di consultare il più grande database sulla criminalità organizzata. Intanto per chi avesse voglia di scoprire quali sono i luoghi legati ad attività illecite in Veneto è disponibile la mappa realizzata da “Mafie in Veneto”.

Cgil, Cisl e Uil chiedono “Stati generali del Veneto per la legalità e per il contrasto alla criminalità organizzata”

Cgil, Cisl e Uil chiedono alla Regione di convocare gli “Stati generali del Veneto per la legalità e per il contrasto alla criminalità organizzata”, affinché sia approntato un piano strategico che preveda misure concrete a partire dai settori più esposti: la logistica, l'agricoltura, l’edilizia e le costruzioni, il ciclo dei rifiuti,  il sistema degli appalti e quello del del credito. Zaia «Ben venga, quindi, questo lavoro avviato dal sindacato».

Trasporto abusivo di merci. Autista moldavo multato sulla A4 in direzione di Venezia

Fermo amministrativo del mezzo e multa di 4 mila e 130  euro per l’autista moldavo fermato domenica 17 marzo, verso le 18, nei pressi dell’area di servizio “Limenella” della A4 in direzione di Venezia, da una pattuglia della Polizia stradale di Padova che ha effettuato il controllo dell’ autobus, con agganciato un rimorchio, immatricolato in Moldavia che l’autista stava guidando.

Operazione Camaleonte. La cosca di ‘ndrangheta “Grande Aracri” è fra noi

Dalle prime ore di martedì 12 marzo i militari del Comando provinciale dei Carabinieri di Padova e dei quello provinciale della Guardia di finanza di Venezia stanno dando esecuzione a 33 ordinanze cautelari disposte a seguito di indagini dirette dalla Procura Distrettuale antimafia di Venezia nei confronti degli appartenenti a un’organizzazione criminale di matrice ‘ndraghetista operante in Veneto e dedita alla commissione di gravi reati, tra cui, l’associazione per delinquere di stampo mafioso.

La voce di don Peppe Diana, venticinque anni dopo

«Ogni singola parola di don Peppe era una parola profetica, capace di toccare le coscienze, schiarire le menti, infondere coraggio, innescare cambiamenti. Gli hanno negato quell’ultima omelia, senza capire che, così facendo, il suo messaggio sarebbe risuonato ancora più forte, amplificato dal martirio». Ne è convinto don Luigi Ciotti, fondatore del Gruppo Abele e di Libera, che ricorda don Peppe Diana a 25 anni dall’uccisione, sull’ultimo numero del mensile “Vita Pastorale” (marzo 2019). Pubblichiamo il testo integrale della sua riflessione.

Reati di stampo mafioso. La regione può costituirsi parte civile

La Regione può costituirsi parte civile nei procedimenti penali nei quali si tratta dei reati di associazione di stampo mafioso commessi nel Veneto. Lo ha stabilito la Corte Costituzionale con la sentenza n. 41, pubblicata in data odierna, che ha ritenuto infondata la questione di illegittimità sollevata l’anno scorso dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri in relazione a quanto previsto dalla legge regionale n. 1 del 2018 (art. 2, comma 1) per presunta violazione dell’articolo 117 (secondo comma, lettera l) della Costituzione e dell’art. 74 del Codice di Procedura Penale.

Libera, dall’8 al 10 marzo oltre 400 familiari di vittime innocenti a Venezia.

Dall’8 al 10 marzo Venezia accoglierà oltre 400 familiari delle vittime innocenti delle mafie della rete di Libera provenienti da tutt’Italia, impegnati in tre giornate di confronto e condivisione. Negli anni questo appuntamento è diventato sempre più un’occasione di partecipazione per tanti familiari di vittime innocenti che hanno effettuato una scelta significativa: trasformare il proprio dolore in impegno.