Un’economia da ripensare Stefano Righi, giornalista economico del Corriere della sera, riflette sui limiti del sistema manifatturiero e sulle direzioni da intraprendere per uscire dalla crisi. Distretti tra rilancio e declino: erano uno dei vanti dell’economia veneta, ma non tutti sono rimasti in piedi. Ce l’ha fatta chi ha investito in innovazione, e ricerca di nuovi mercati. Altrove, vedi il mobile di Casale di Scodosia, si contano i capannoni vuoti.
Il mio campanile... il mondo In diocesi ci sono 111 mila stranieri di 150 nazionalità diverse. Un “biglietto da visita” che ci interpella, di don Elia Ferro. Don Elia Ferro, prete della chiesa di Padova e giornalista pubblicista, è stato missionario in Belgio. Dal 2002 è delegato per la pastorale dei migranti della diocesi di Padova. Nell’ottobre 2010 è diventato parroco del Tempio della Pace.
Esercizi di stile. Non siamo senza Gesù. Don Carlo Broccardo ricorda l'episodio dell'eunuco incontrato dall'apostolo Filippo. Cristo si fa ancora visibile nelle azioni, nell'ospitalità.
Nel 2015, il Censis ha individuato nel cuore del Veneto una “regione urbana” lungo l’asse Padova, Treviso, Vicenza fino a lambire Venezia. Si può parlare di città infinità, dunque? La prima puntata della nostra inchiesta, in viaggio tra il Veneto di oggi e il Veneto che verrà.
Gli studiosi hanno iniziato a chiamarla la "città infinita". Il Censis, a proposito dell'area che comprende Padova, Treviso e Vicenza, ha parlato di "regione urbana". Una cosa è certa: i vecchi confini non servono più, e nella vita quotidiana nemmeno lo notiamo più. Ma con cosa sostituirli? E che profilo presenta oggi l'area centrale del Veneto, quella che dalla pedemontana arriva alla laguna. Proviamo a capirlo insieme, in un viaggio in 10 tappe a cavallo tra presente e futuro.
La prima pagina messa del 23 dicembre 1917 apre un numero di sole due paginette che interrompe la sospensione di un mese dei notiziari, decretata dall’Associazione stampa padovana dopo Caporetto. Ed è proprio l’Associazione stampa a fare ora voto che i giornali «riprendano al più presto le ordinarie pubblicazioni ispirandosi ai criteri di economia che le difficoltà industriali consigliano, anche per assicurare una vita regolare e duratura, conformemente ai bisogni della cittadinanza». Anche la Difesa quindi, «vinte le difficoltà maggiori che avevano imposto la sua sospensione» riprende le sue pubblicazioni ordinarie.
Caduto il tabù della merce buttata perché in scadenza, piccoli significativi passi si stanno compiendo verso una coscienza sempre più sviluppata in termini di risparmio e spreco. Il cosiddetto “bancale della roba brutta”, la merce imperfetta come frutta e verdura, ha ormai preso piede in ogni punto vendita alimentare. Sacchetti di cibo in scadenza, venduti e svenduti a prezzi ammiccanti che attirano tutta la mia simpatia, e vi spiego il perché!
Il quarto capitolo dell’e-book che racconta come il giornale diocesano visse e descrisse, settimana dopo settimana, la prima guerra mondiale. Con il 1917, tocca narrare l’anno più buio della guerra, quello in cui le forze vengono a mancare e il desiderio di pace si fa spasmodicamente acuto, eppure ugualmente irrealizzabile.
Scarica la quarta puntata dell'e-book "La Difesa del popolo in guerra" in allegato
Lo smog ci ammazza, lo vediamo e lo sappiamo tutti! Ma se non bastasse questa notizia da “giornata dei morti”, questo nostro inferno terreno viene alimentato da roghi concertati ad arte che mandano in fumo migliaia di ettari, incenerendo ogni speranza sul nostro futuro. Ebbene sì, mentre noi guardiamo sconsolati in televisione il fuoco che divora i boschi, è come se vedessimo una nostra radiografia polmonare.