Il 13 gennaio 1915 l’Italia centrale è stata scossa da una terribile ondata sismica che si abbatte soprattutto sull’Abruzzo, con epicentro nella piana del Fucino, provocando più di 30 mila vittime. E tuttavia è tempo di carnevale, per quanto il suo clima spensierato poco si addica ai tempi bui che si stanno vivendo e ancor più che si profilano all’orizzonte. Acquista la prima pagina del 14 febbraio 1915 in formato digitale ad alta risoluzione nel nostro e-shop.
"Aree metropolitane e sviluppo policentrico" è il tema della nuova approfondita ricerca curata da Gianni Saonara, collaboratore dell'ufficio di Pastorale sociale e del Lavoro della Diocesi di Padova e direttore scientifico di Tonioloricerca.it, che mettiamo a disposizione qui di seguito.
Le none, come tuti sa, no le xe altro che le mame de le nostre mame o dei nostri papà, e quando, (ormai mezo secolo fa) la fameja gera un sacrario de afeti che no xe gnanche possibile spiegare al nostro tempo.
Quando, nel mondo dei campi del me tempo, i omani de casa, come dire quei de fameja che lavorava la tera, se preocupava dei lavori de qualche mese dopo (discorsi che se faseva torno a la tola durante la sena). Me nono ghe diseva, calmando quei che fissava le date par i lavori più importanti: «Prima de tuto, bisogna rivarghe al mese che vien, e solo dopo, pensare a come e cossa fare, parchè i omani ga i so giorni contà».
Dopo che la sua proposta di una tregua nel giorno di Natale era stata respinta dagli stati in guerra, nel gennaio del 1915 una seconda iniziativa di papa Benedetto XV viene invece accolta: lo scambio dei prigionieri che le ferite e le mutilazioni avevano resi permanentemente invalidi alla guerra (e, purtroppo, non solo a quella). Acquista la prima pagina del 10 gennaio 1915 in formato digitale ad alta risoluzione nel nostro e-shop.
La crisi e i tagli ai trasferimenti, così come il riordino istituzionale in atto, non mancano certo di far sentire le loro conseguenze sulle politiche di Welfare messe in campo dalle Regioni.
«Una folla enorme di uomini che si scambiavano sigarette, doni...». Così sulla Difesa un soldato inglese racconta la “tregua di Natale” del 1914. I soldati, spontaneamente, sul fronte occidentale, uscirono dalle trincee e andarono a fare gli auguri ai nemici, si scambiarono piccoli doni, seguirono le funzioni religiose, forse giocarono perfino a calcio insieme.
Le storie de Gesù Bambin che racontava le mame del me tempo, nei paesi de la nostra Bassa: 1930. Ripeto spesso sta data par incornizare el vivare de quela zente, sensa luce, gas, aqua, al de fora del posso, ma da na fede cussì grande e limpida, da paragonare al sole.
Don Bruno Bignami, docente di teologia e presidente della Fondazione Don Mazzolari, rivisita un periodo storico controverso che vide «ogni chiesa nazionale leggere la realtà con gli occhiali della sua parte. Come farebbe un tifoso. Finiva così per giustificare qualsiasi ricorso alle armi». Fu il fallimento della "guerra giusta". La condizione dei novizi, chierici o seminaristi "arruolati".