L’omelia del vescovo Antonio nel giorno del congedo dalla diocesi di Padova: «La vera, l’unica civiltà degna dell’uomo e che può assicurare il progresso è la civiltà dell’amore, non quella dell’egoismo e della prepotenza. E la carità è la testimonianza più alta di Dio: mantenetela sempre viva e operosa».Per leggere il servizio iscriviti gratuitamente al sito.
Dietro la “scorza dura” e il carattere forte, ha sempre manifestato un amore profondo per la sua chiesa e la capacità innata di stabilire relazioni intense con le persone: nelle visite pastorali, incontrando i lavoratori, dialogando nella loro lingua d’origine con i fratelli immigrati. Anche per questo non lo dimenticheremo, così come lui porterà sempre la nostra chiesa nel cuore.Per leggere l'articolo iscriviti gratuitamente al sito.
Luigino Bruni, economista e ideatore della campagna Slot Mob commenta sul profilo Facebook la chiusura del governo alle modifiche proposte dalle associazioni: "Le vostre scelte le pagheremo care noi italiani, con un tessuto civile sempre più deteriorato".
Don Paolo Gentili, direttore dell’Ufficio nazionale per la pastorale familiare della Cei, analizza le novità dell'Instrumentum laboris per il prossimo Sinodo dei vescovi, e osserva come nell’espressione "accompagnamento differenziato delle famiglie" emergano "il linguaggio e la sensibilità di Papa Francesco, entrati nel cuore del popolo e restituiti dalle famiglie ai padri sinodali". Sottolineata anche l’attenzione per la ministerialità coniugale.Leggi tutti i servizi del nostro speciale dedicato al Sinodo sulla famiglia.
Il cardinale Lorenzo Baldisseri, segretario generale del Sinodo: "Le famiglie di oggi sono tutte bisognose di misericordia, cominciando da quelle più sofferenti". Affrontati i temi più delicati: dalla "nullità" del vincolo ai divorziati risposati, alle unioni fra omosessuali. La proposta di "istituire nelle diocesi un servizio stabile di consulenza". Il ruolo delle donne nella formazione dei sacerdoti.Per leggere il servizio iscriviti gratuitamente al sito.
Poteva, come scrive in una lettera alla diocesi il 21 settembre 2011, pensare di riposarsi dopo aver visitato, lungo 16 anni di ministero, tutte le parrocchie della diocesi. E invece è ripartito, con lo spirito del buon pastore. Interpellando il vicariato, il vescovo Antonio ha chiamato in causa la chiesa nel suo evolversi nel territorio. Questo ha dato tono ecclesiale, e non burocratico, alle visite.Iscriviti gratuitamente al sito per leggere l'articolo completo.
Relazione 2014 della Polizia di Stato: non si contano i siti residenti all'estero che mascherano la commercializzazione di sostanze potenzialmente nocive con richiami a prodotti ritenuti di uso comune. Un fenomeno che le forze dell'ordine non bastano a reprimere: serve la collaborazione di famiglie e scuola sull'uso della rete.
Un anno fa, alla festa di San Gregorio Barbarigo, il vescovo ripercorreva con i preti della diocesi il suo cammino. Dal seminario agli anni trascorsi a Roma, dal servizio diplomatico al ritorno in città per gestire un periodo denso di cambiamenti. «Quella da vescovo è un'esperienza che ha messo a dura prova la mia persona, facendo emergere doti ma anche carenze e difetti che prima non avevo percepito».Iscriviti gratuitamente al sito per leggere l'articolo.
Domenica 21 giugno il vescovo Antonio Mattiazzo ha salutato, in una concelebrazione solenne in cattedrale, la diocesi che ha guidato per ben 26 anni. Presenti sacerdoti e laici, numerose anche le autorità civili e militari che hanno rivolto il solo saluto al vescovo, oltre alla comunità africana che ha voluto donargli un "kit" per la sua prossima missione in Etiopia nella prefettura apostolica di Robe. «Spero che il mio successore sia migliore di me – ha confidato mons. Mattiazzo ai giornalisti – la diocesi di Padova è complessa, ma la macchina è pronta basta guidarla». E ancora: «Spero che venga nominato presto, la voglia di partire è tanta».Per vedere la fotogallery iscriviti gratuitamente al sito.