Una strage: circa mille morti il 18 aprile 2015 nel Mediterraneo fra Lampedusa e la Libia. La stessa del 3 ottobre 2013, catastrofe in cui persero la vita centinaia di eritrei. Identica a tante altre che ancora si ripetono nello stesso braccio di mare.
Cristina Cattaneo, 55 anni, professoressa di Medicina legale all’Università di Milano, dirige dal 1995 il Laboratorio di Antropologia e Odontologia Forense (Labanof) e su mandato del Commissario straordinario per le persone scomparse del Ministero dell’Interno lavora all’identificazione delle vittime.
Fossò. La comunità veneziana recupera, con un encomiabile sforzo collettivo, un’importante opera d’arte e di fede che appartiene alla sua storia: un crocifisso ligneo policromo “doloroso” della celebre bottega dei Moranzone. Diego Mazzetto, già protagonista del ritrovamento e del recupero di un prezioso dipinto di Alessandro Longhi appartenente alla parrocchia di Fossò, ha coordinato una nuova importante “operazione di salvataggio”.
La Coco Loco è una squadra di dieci giocatori disabili che pratica il powerchair hockey, l’hockey in carrozzina elettrica. Composta da atleti tra i quindici e i cinquant'anni che si allenano tutte le settimane in una palestra di Brusegana, la Coco Loco partecipa da anni al campionato nazionale di questa disciplina, piazzandosi spesso tra i primi posti. Uno sport nato in Europa, tra i pochi che permette a chi vive in carrozzina di incontrarsi, divertirsi e competere con squadre di altre città.
Da 45 anni a Padova, nella Clinica pediatrica dell’Azienda ospedaliera di Padova, dove i bambini sono ricoverati per lungo tempo per vari motivi, esiste la scuola in ospedale. L'insegnante indossa un camice, ha la mascherina davanti alla bocca, ma dolcezza, pazienza, passione per il proprio lavoro trapelano ugualmente. Elisabetta Ceretti è in ospedale da 22 anni, insegna alla scuola primaria ed è anche responsabile di plesso. La sua classe ha bambini dalla prima alla quinta, il numero varia, a seconda della terapia, delle condizioni fisiche, della guarigione e purtroppo alle volte il posto resta vuoto perché la malattia è stata più aggressiva e il bambino non ce l'ha fatta a vincerla. Queste insegnanti entrano a far parte delle famiglie che in ospedale vivono 24 ore su 24. Condividono gioie e dolori, aiutano i bambini ad uscire dall’ospedale, con la mente, la fantasia, lo studio e per i genitori sono una valvola di sfogo perché mentre i figli sono a scuola possono prendersi due ore di respiro.
Quattro insegnanti alla primaria, 8 docenti alla secondaria di primo grado e 4 figure fisse per la scuola superiore di secondo grado: questo il corpo docenti della scuola in ospedale. Una realtà che a Padova esiste da ben 45 anni. Nefrologia, terapia d’urgenza e chirurgia pediatrica, oncoematologia e trapianti, day hospital oncologico, secondo e terzo piano di pediatria (neuropsichiatria, metabolici, cardiopatici e patologie varie): i reparti che accolgono i bambini della scuola in ospedale. Oggi la scuola è un tutt'uno con la terapia cui sono sottoposti i bambini, un tempo invece il lavoro degli insegnanti era molto difficile, perché si scontrava con la resistenza da parte del personale sanitario infastidito dal dover "inseguire" i bambini per le classi invece di trovarli subito a "disposizione" nei propri lettini.
Si è concluso il restauro della Madonna con il Bambino della chiesa di San Nicolò a Padova condotto in stretta collaborazione tra Diocesi, Soprintendenza archeologia, belle arti e paesaggio e Università. L’opera in terracotta della seconda metà del Quattrocento è stata modellata da Giovanni de Fonduli, un artista originario di Crema che ha lavorato a lungo nella città, permeata dalla lezione di Mantegna e Donatello, e nel contado
Domenica 31 gennaio 1943: la guerra entrava nella sua fase più distruttiva. Il vescovo di Padova Carlo Agostini, a nome della cittadinanza, fece voto di erigere una chiesa dedicata al Cuore immacolato di Maria per chiedere, attraverso la sua mediazione, la protezione del Signore. Prendeva così il via il cantiere di quello che sarebbe diventato il santuario della Madonna Pellegrina.
Settant’anni fa iniziava a Padova il “Grande passaggio” della statua della Madonna che in quasi due anni avrebbe toccato tutte le comunità della diocesi. Un viaggio che, per il momento storico e per il clima religioso e sociale in cui si compiva, suscitò un’incredibile ondata di partecipazione e di devozione concludendosi solennemente l’8 dicembre dell’anno dopo nella basilica del Santo davanti a una folla straripante.
Il telefono suona in continuazione, sono i tanti condomini che cercano l'aiuto di una figura imparziale per risolvere le questioni più variabili. Per tutti, il ragionier Alfredo Gambato ha una parola di risoluta cortesia perché esser l'amministratore di un condominio è più simile a una partita a scacchi che a qualunque altra attività. "C'è chi pensa che il condominio sia casa propria ma sta sbagliando: è casa di tutti".