Sul tema “Vivere insieme la speranza sulla soglia del dolore (Rm 5,5)” si è svolto ad Assisi, dal 6 al 9 ottobre, il 40° convegno dell’Aipas-Associazione italiana di pastorale della salute. Ha visto la partecipazione di relatori del mondo della salute che hanno approfondito tematiche importanti legati alla speranza: il tema giubilare è stato affrontato con uno sguardo sulla spiritualità della cura nelle varie religioni, con una panoramica su teologia e pastorale. I temi medici e paramedici hanno spaziato dai diritti alla salute secondo la sinergia tra ambiente e persona, all’accompagnamento olistico nella gravidanza a rischio. Non sono mancate toccanti testimonianze di accoglienza di bambini con sindromi rare e di come, dal punto di vista psicologico e morale, si è giunti a trasformare il dolore in un messaggio di speranza.
A questi momenti di approfondimento si sono aggiunti i vari momenti di preghiera, molti dei quali vissuti nella basilica papale di Santa Maria degli Angeli, restaurata per il Giubileo della speranza e in vista dell’ottavo centenario della morte di San Francesco di Assisi nel 2026. Tutti questi momenti hanno favorito la fraternità tra i soci e tra tutti i 250 convenuti da tutta l’Italia.
L’Aipas ha poi rinnovato il suo corpo direttivo proprio nei giorni del Convegno, salutando e ringraziando don Isidoro Mercuri Giovinazzo, presidente nazionale uscente della Diocesi di Aosta, e dando il benvenuto al camilliano padre Danio Mozzi, che con un nuovo gruppo di consiglieri nazionali è stato eletto per guidare l’associazione per il prossimo triennio. L’auspicio è che l’Aipas diventi ancora più nota nel mondo della salute di ultima generazione e che le Chiese locali possano avvalersi della competenza e della disponibilità dei suoi membri per momenti regionali o diocesani di formazione e promozione culturale in materia di pastorale della salute.
L’Aipas-Associazione italiana di pastorale della salute
È sorta negli anni ’70 dalla collaborazione pastorale dei quattro ordini religiosi storicamente impegnati nelle cappellanie ospedaliere – i Frati minori, i Cappuccini, i Fatebenefratelli e i Camilliani – a cui si aggiunsero ben presto i presbiteri e i diaconi diocesani, le religiose di diverse congregazioni dedite all’assistenza socio-sanitaria e i laici impegnati nel volontariato ospedaliero, nella pastorale della salute e nelle professioni sanitarie. L’associazione ha come scopo quello di sostenere e promuovere la persona umana in ogni fase della cura e della gestione della salute, offrendo formazione permanente ai suoi soci e a quanti vi prendono parte; aggiornare sui temi legati alla pastorale, alla cultura e alla legislazione sanitaria; favorire, poi, lo scambio di esperienze e la comunione spirituale tra i soci; stimolare l’azione pastorale della Chiesa, lavorando in comunione con l’ufficio della Pastorale della salute della, elaborando e sperimentando modelli e progetti per l’evangelizzazione.
(*) Padre Adriano Moro è responsabile dell’ufficio di Pastorale della salute della Diocesi di Padova