«Attenti a tutte le fragilità». «C’è un’unitarietà di visione» Il sindaco: «Ci sono tanti cittadini soli o in difficoltà, noi cerchiamo di aiutarli con bonus e grazie al supporto delle associazioni. Il mio sogno è un luogo ricreativo per i giovani»
Un anno fa, il 10 giugno 2024 Stella Vegro ha disarcionato Gianluca Piva, esponente di Fratelli d’Italia, in sella dal 2014. Alla testa della civica “Oltre” è stata eletta sindaco di Agna con 879 voti (il 51,10 per cento). Un successo ancor più ragguardevole se si pensa che nello stesso Comune, alle Europee, la lista di Giorgia Meloni ha ottenuto il 45,54 per cento: «Probabilmente la comunità, dopo dieci anni – esordisce l’avvocato Stella Vegro – ha voluto provare nuove strade e nuove persone. Noi avevamo fatto opposizione per cinque anni, al secondo tentativo abbiamo avuto la fiducia dei cittadini. La nostra è una lista civica trasversale. Adottiamo scelte che non ci sono dettate dai partiti, ma che riteniamo importanti per la collettività». di diaconato di Ermanno Baraldo. A seguire, presso lo stand della Pro loco (che fino al 29 giugno cura il contenitore “Comunità in festa”), si terrà la cena comunitaria. «Proprio in questi giorni pensavo a quanti volontari abbiamo in paese. Spesso succede che il medesimo volontario collabori con la parrocchia, con la Pro loco o con l’Auser, per cui la stessa persona è dentro a tre o quattro realtà diverse. Questo fatto da una parte crea delle difficoltà, perché è sempre quella persona che deve far fronte ai vari impegni; dall’altra parte il bello è che comunque c’è un’unitarietà di visione». Per il 30 giugno è fissato l’inizio del grest, portato avanti dal circolo Noi San Giovanni Bosco. Nell’anno del Giubileo la parrocchia di Agna non ha programmato trasferte romane: «Stiamo però organizzando un pellegrinaggio a un luogo giubilare diocesano. Andremo a Valdobbiadene, in pullman, il 27 settembre. Sarà una modalità per vivere il Giubileo tutti insieme, un momento di comunione, di aggregazione e di formazione spirituale. Sono invitati tutti, ragazzi e adulti». Quanto ai “no” espressi nella Bassa, al referendum dell’8-9 giugno, in ordine al quesito sulla cittadinanza, don Fabio fornisce un’interessante Il vicesindaco, con deleghe di peso come urbanistica, i lavori pubblici, edilizia privata e pubblica, è Antonio Baraldo, 83 anni, già sindaco Dc di Agna dal 1970 al 1980 e assessore provinciale dal 1980 al 1993. «Si è messo a disposizione della squadra, nel rispetto dei ruoli. Anche se il suo bagaglio di esperienza è ricco, si confronta sempre alla pari. Come gruppo di maggioranza, anche se partiamo da punti di vista diversi, cerchiamo sempre di trovare una mediazione. E l’opposizione fa la sua parte». «La nostra amministrazione – aggiunge la prima cittadina – vuole essere molto attenta alle persone fragili, agli anziani e alle famiglie che sono in difficoltà. Nella consapevolezza, però, che le richieste di aiuto sono tante e che le risorse economiche sono limitate. Ci sono tante persone sole, in difficoltà, che cerchiamo di aiutare con bonus e contributi statali. Però possiamo contare su un’efficiente assistenza domiciliare». Dopo dodici mesi, Vegro può tirare le prime somme. «Gestire un Comune richiede una grossa responsabilità. Le problematiche sono sempre tante, ogni giorno se ne aggiungono di nuove. In questo primo anno abbiamo cominciato a risolvere alcuni problemi. Certo, anche la nostra amministrazione farà degli errori, non potremo accontentare tutti, ma non verranno meno il nostro entusiasmo e la nostra buona fede. Per fortuna in municipio, dove lavorano nove dipendenti, abbiamo trovato persone attente e diligenti e si è instaurato un buon rapporto di collaborazione. Abbiamo cominciato a dare attuazione ai progetti approvati in passato, come quello della rotatoria e della pista ciclabile, finanziati dalla Provincia. Grazie al Pnrr stiamo ristrutturando la scuola media, i tempi di realizzazione sono rispettati. Io tengo tanto alla sistemazione delle strade e dei marciapiedi». La prima cittadina è grata alle associazioni di volontariato: «Il Circolo Noi della parrocchia, la Pro loco, i nonni vigile, la Protezione civile, il Mototurismo lavorano molto bene. Più siamo, meglio riusciamo a collaborare». I rapporti con il parroco? «Don Fabio è una persona affabile, disponibile, simpatica, collaborativa. È parte attiva della comunità». Quanto a possibili fusioni, Vegro afferma che «è un po’ presto per parlarne. Però posso dire che ho un ottimo rapporto con tutti i sindaci del Conselvano: ci incontriamo, ci confrontiamo, ci aiutiamo. Per me è stata una bellissima sorpresa: non mi aspettavo di trovare un gruppo così unito». Ma qual è il sogno nel cassetto per Agna? «Mi piacerebbe tanto realizzare un luogo ricreativo per adolescenti e giovani, dove incontrarsi, fare gruppo, leggere, fare musica. Vorremmo realizzare la struttura entro i cinque anni del nostro mandato».
Il parroco: «La pandemia ha rafforzato la collaborazione, rendendola più solidale. Nelle sagre i volontari si attivano mesi prima e il ricavato sostiene le strutture parrocchiali».
«C’è un’unitarietà di visione»
Il lavoro certo non manca per don Fabio Bertin, parroco moderatore di San Giovanni Battista di Agna, che si prende cura anche delle comunità di Borgoforte (frazione di Anguillara Veneta), Frapiero, Prejon e San Siro (quest’ultima in territorio di Bagnoli). «Sono affiancato – ricorda don Fabio Bertin – da don Paolo De Zuani. Abbiamo quattro parrocchie in Unità pastorale, più San Siro, che è una realtà singola. Dunque mi rapporto con tre sindaci». Don Bertin è stato ordinato nel 2015 e ha assunto l’attuale incarico nel 2022. «Il 6 giugno ho raggiunto il traguardo dei dieci anni. Con i miei tre compagni di ordinazione ci troviamo circa una volta al mese. Penso che la riduzione del numero dei preti, cui assistiamo in questi anni, debba rappresentare allo stesso tempo un invito ai laici a collaborare, a cambiare mentalità, a non dire “tanto c’è il parroco, c’è il cappellano che ci pensa”». La parrocchia di Agna, dedicata a San Giovanni Battista, si prepara alla festa patronale. La sera del 24 giugno, alle 18.30, verranno ricordati gli anniversari di ordinazione presbiterale di don Francesco Milan (60 anni), di don Piero Grinzato (40) e di don Fabio (dieci). E pure il decimo anniversario di diaconato di Ermanno Baraldo. A seguire, presso lo stand della Pro loco (che fino al 29 giugno cura il contenitore “Comunità in festa”), si terrà la cena comunitaria. «Proprio in questi giorni pensavo a quanti volontari abbiamo in paese. Spesso succede che il medesimo volontario collabori con la parrocchia, con la Pro loco o con l’Auser, per cui la stessa persona è dentro a tre o quattro realtà diverse. Questo fatto da una parte crea delle difficoltà, perché è sempre quella persona che deve far fronte ai vari impegni; dall’altra parte il bello è che comunque c’è un’unitarietà di visione». Per il 30 giugno è fissato l’inizio del grest, portato avanti dal circolo Noi San Giovanni Bosco. Nell’anno del Giubileo la parrocchia di Agna non ha programmato trasferte romane: «Stiamo però organizzando un pellegrinaggio a un luogo giubilare diocesano. Andremo a Valdobbiadene, in pullman, il 27 settembre. Sarà una modalità per vivere il Giubileo tutti insieme, un momento di comunione, di aggregazione e di formazione spirituale. Sono invitati tutti, ragazzi e adulti». Quanto ai “no” espressi nella Bassa, al referendum dell’8-9 giugno, in ordine al quesito sulla cittadinanza, don Fabio fornisce un’interessante chiave di lettura: «Queste zone sono state scottate, negli anni passati, con i centri di accoglienza di Cona e di San Siro. Lì c’è stata una sorta di “invasione barbarica”, che ha scosso la cittadinanza. In un paese di tremila abitanti ti trovi all’improvviso duemila giovani che vengono nel tuo territorio, significa che in qualche modo sei stato invaso. Non c’è stata la possibilità di affrontare preparati questo evento. Prima che io arrivassi, c’è poi stata qui anche la marcia della pace, che ha scelto questi luoghi come segno di accoglienza». Va sottolineato l’impegno della Caritas, che funziona a livello zonale. «Il centro è a Frapiero, dove l’ex canonica è stata messa a disposizione come punto di riferimento sia per quanto riguarda il vestiario che per la distribuzione del cibo. E attorno a questa realtà ruotano una decina di parrocchie. Si sta pensando anche di ampliare in qualche modo il servizio: dare la borsa spesa è un aiuto concreto, ma non permette di vedere le reali necessità delle famiglie. Quindi in futuro dovremo riuscire anche ad andare a trovare le persone, che non sono solo bisognose della spesa o del pagamento di una bolletta, ma soprattutto di conforto, di chi sappia ascoltare o che faccia loro un po’ di compagnia».