Ricordate? Il 14 settembre 2020, per solennizzare l’inaugurazione dell’anno scolastico, dopo la sofferta parentesi della pandemia da Covid-19, si presentò a Vo’ il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella: «La scuola serve anche a questo – disse il capo dello Stato – A formare cittadini consapevoli, a sconfiggere l’ignoranza con la conoscenza, a frenare le paure con la cultura, a condividere le responsabilità». Orbene, cinque anni dopo, non può non indurre a una riflessione la malinconica affluenza registrata domenica e lunedì proprio a Vo’ al referendum che proponeva di dimezzare (da dieci anni a cinque) il tempo necessario per ottenere la cittadinanza italiana. Ha votato solo il 16,61 per cento degli aventi diritto, dato che pone il municipio euganeo in coda alla lista dei Comuni padovani.
Padova più interessata
Nell’intera provincia il dato sulla partecipazione è pari al 28,76 per cento (207.968 su 723.029 aventi diritto). Il primato record va ascritto al capoluogo, dove il quinto quesito ha spinto ai seggi il 38,17 per cento degli iscritti alle liste elettorali: 59.020 votanti (32.267 donne e 26.753 uomini) su 154.635. Hanno superato la soglia del 30 per cento, sempre nella consultazione sulla cittadinanza, anche Battaglia Terme (34,61 per cento), Ponte San Nicolò (34,45), Limena (33,33), Cadoneghe (33,32), Albignasego (32,85), Selvazzano (31,76), Rubano (31,60), Saonara (31,57), Vigodarzere (30,53), Noventa Padovana (30).
Fuga dalle urne
Tra le realtà molto tiepide verso le cinque schede sui temi del lavoro e della cittadinanza, oltre a Vo’, troviamo Piacenza d’Adige (17,23 per cento), Casale di Scodosia (17,93), Merlara (17,99), Urbana (18,08), Solesino (18,15), Barbona (18,29), Agna (18,69), Borgo Veneto (18,82), Gazzo (18.96), Rovolon (19,16) Tombolo (19,30), Castelbaldo (19,43), Masi (19,75), Sant’Urbano (19,96), Grantorto (19,97). In Veneto, complessivamente, al quesito numero 1 (reintegro per i licenziamenti illegittimi) ha votato il 26,21 per cento degli aventi diritto. Quella di Padova (28,72 per cento di votanti, come visto) è stata in Veneto la provincia più interessata alla consultazione, che non ha appassionato veronesi (24,34) e trevigiani (24,77).
Altopiano in gita
Tra i Comuni vicentini che fanno capo alla Diocesi di Padova va sottolineato l’astensionismo di Asiago, dove – sempre per il primo quesito – solo il 16,94 per cento ha fatto capolino ai seggi. Ma quasi tutto l’Altopiano ha preferito il pic-nic alla cabina: Foza si è fermata all’11,95; Gallio al 13,87; Enego al 14,59; Roana al 16,48; Lusiana Conco al 19,57. Fuori dal coro Rotzo con il 29,89 per cento. Thiene ha visto in cabina il 26,36 per cento degli aventi diritto; Calvene il 31,79, Chiuppano il 30,14. Per il Veneziano, a Dolo ha votato il 30,70 per cento; a Stra il 28,47; a Santa Maria di Sala il 28,42; a Fiesso d’Artico il 27,48; a Vigonovo il 26,19. Sulla tutela dei contratti a termine (quesito numero 3) hanno utilizzato la tessera elettorale il 21,42 per cento degli aventi diritto di Borso del Grappa, il 17,58 degli iscritti ai registri di Pieve del Grappa e il 17,88 di Valdobbiadene. A Setteville, nel Bellunese, ha messo una croce sulle schede il 22,49 per cento.
Battaglia sulla cittadinanza
Quanto allo scrutinio delle schede votate, se apparivano scontati gli esiti dei quattro referendum sul lavoro (dove i sì hanno abbondantemente superato l’asticella dell’80 per cento), più combattuta è risultata la votazione sulla cittadinanza. In Veneto a fronte di 597.112 pareri favorevoli (il 61,96 per cento), vanno registrati 366.601 opinioni contrarie (il 38,04 per cento) al dimezzamento dei tempi. Un dato sostanzialmente confermato nel Padovano, dove 129.318 persone (il 63,44 per cento) si sono dichiarate a favore, mentre 74.509 (il 36,56) hanno espresso parere negativo.
C’è chi dice no
Nella città del Santo hanno detto sì ai cinque anni 44.118 persone (il 75,75 per cento); pollice verso giù invece per 14.120 (il 24,25 per cento). Il “no” ai cinque anni è stato sancito dagli elettori di alcuni Comuni della Bassa padovana: il primato va a Urbana (60,55). Sulla stessa falsariga anche Granze (58,52); Barbona (57,95); Casale di Scodosia (56,45); Masi (56,23); Merlara (56,13); Terrassa Padovana (54,99). E ancora hanno espresso contrarietà gli elettori di Castelbaldo (54,29); di Piacenza d’Adige (53,42); di Santa Caterina d’Este (53,32); di Agna (52,18); di Sant’Elena (51,19); di Borgo Veneto (52,11); di Stanghella (50,39). A Cartura i favorevoli (471, il 50,43) hanno vinto di un soffio (463, il 49,57 i contrari); come pure a Sant’Urbano (145 sì e 143 no) e a Solesino (475 sì e 471 no). A Ospedaletto Euganeo i contrari ammontano a 506 (il 50,60) e 494 sono i favorevoli (49,40): cinque le schede nulle e 35 bianche. A Correzzola (nove schede nulle e 31 bianche) si sono contati 435 no (il 50,35) e 429 sì (il 49,65). I contrari (431, il 50,35) hanno vinto pure a Villa del Conte. A Candiana sì e no risultano in perfetta parità (185 contro 185). A Thiene i favorevoli al quinto quesito hanno vinto con il 65,19 per cento (3.021 contro 1.613) e con il 65,85 ad Asiago. Il “no” si è imposto a Foza con il 60 per cento; di un solo voto (89 a 88) a Valdastico.