“Rifugi climatici”. L’espressione sembra richiamare scenari estremi, e in effetti, chi vive in città con 40 gradi e non ha la possibilità di avere l’aria condizionata sente la necessità di usufruire di rifugi, o meglio, di semplici spazi freschi. È questa l’idea che sta alla base dell’iniziativa promossa da alcune città come Firenze e Bologna: mappare i luoghi dove persone fragili o in condizioni di disagio possono trovare sollievo durante le ore più calde della giornata. Anche a Padova esiste un elenco simile, inserito nel più ampio progetto “Arriva l’estate 2025”, una guida promossa dal Comune che fornisce informazioni, consigli e, per l’appunto, luoghi freschi come biblioteche, centri diurni, case di quartiere dove ritrovare anche momenti di socialità: «Anno dopo anno moltiplichiamo le iniziative per affrontare il cambiamento climatico, sperando che i governi prendano sul serio la questione e supportino le città con seri strumenti di prevenzione e gestione delle emergenze sempre più frequenti, oltre che imprimere un cambio di passo alle politiche economiche che stanno bruciando il pianeta» commenta l’assessora al sociale Margherita Colonnello. I soggetti fragili (tra cui gli anziani) sono dunque al centro dell’attenzione del Comune, specie d’estate, ma anche di molte associazioni, parrocchie e comunità come quella di Sant’Egidio che ogni anno attiva una sorta di task force per supportare in particolare gli over 80 soli: «Potremmo dire che siamo aperti per ferie – afferma Laura Schiavon, responsabile del servizio anziani – Il caldo certamente rappresenta un problema in più ma alla base noi assistiamo a tante persone che sono sole e che spesso hanno difficoltà motorie. Molti non hanno né condizionatore né ventilatore in casa, non si idratano a sufficienza e, con le temperature elevate, ogni attività quotidiana risulta ostacolata. Ci sono anche anziani che magari hanno la possibilità economica di andare in vacanza ma non riescono, perché solo o per le difficoltà di movimento». Per la Sant’Egidio è dunque fondamentale avere anzitutto una mappatura delle persone fragili: «Con il programma “Viva gli anziani!”, attivato nel quartiere Portello in collaborazione con il Comune a partire dal 2021, abbiamo avviato una mappatura del territorio, individuando le persone over 80 per le quali attivare un vero e proprio monitoraggio. Tramite un’apposita centrale telefonica, contattiamo direttamente gli anziani e, se necessario e se sono disponibili a farsi aiutare, li prendiamo in carico, visitandoli con frequenza diversa a seconda del livello di fragilità – aggiunge Laura Schiavon – I risultati sono buoni, quest’anno su 280 over 80 contattati 217 hanno accettato di essere seguiti da noi. I quartieri di cui ci occupiamo sono Palestro, Arcella, Portello, Mortise e Guizza. I nostri interventi sono personalizzati, capiamo di cosa hanno bisogno: dall’acquisto di farmaci a consigli su come affrontare il caldo, ma anche iniziative per contrastare l’isolamento e la solitudine, come ad esempio i “Gelati sotto le stelle” nel periodo estivo, momenti di ritrovo pensati per socializzare assieme di sera nei vari quartieri, o il nostro spazio al Portello, in Via Marzolo 13A, aperto le mattine del martedì e del giovedì tutto l’anno. Altri interventi sono volti a creare una rete di prossimità che va dai commercianti, ai vicini, alle Ulss, in modo da non lasciare mai soli gli anziani». «Ancora – aggiunge la volontaria – ogni anno organizziamo un soggiorno in montagna pensato in particolare per chi non va mai in vacanza. Ricordo che la nostra comunità è ben lieta di accogliere altri volontari, e che ciascuno di noi può aiutare persone anziane e sole». Un sociale che, dunque, lavora a pieno regime ma evidentemente non basta. Per contrastare il riscaldamento climatico e per far diminuire la temperatura in città sul lungo periodo servono misure lungimiranti, come spiega il vicesindaco e assessore con delega alla qualità urbana Andrea Micalizzi: «Sul piano urbanistico le linee di indirizzo che stiamo seguendo sono orientate alla sostenibilità per ridurre gli effetti che le emissioni e le pavimentazioni impermeabili hanno sulle temperature in città». Quali dunque le misure in atto? «L’intervento maestro per la riduzione del traffico è il tram (investimento di circa mezzo miliardo), ma saranno destinati anche 20 milioni di euro per potenziare la rete ciclabile. Abbiamo poi un piano di ampliamento dei parchi urbani anche se si tratta di interventi che insistono su aree che già oggi non sono pavimentate. Per esempio l’ingrandimento del parco Iris sarà attuato su un’area che è agricola. Voglio sottolineare che da anni abbiamo un piano che evita la costruzione di nuovi edifici come accanto al parco Milcovich che, anzi, sarà ampliato». I progetti di riqualificazione degli spazi pubblici puntano sempre al guadagno ambientale è in sostanza il pensiero dell’amministrazione: «Dove abbiamo piazzette, aumentiamo il verde e popoliamo di alberi, come per esempio in Piazza De Gasperi o Mazzini – conferma Micalizzi – C’è poi la zona industriale, una delle aree più calde: nella nostra visione di città la qualità della Zi si deve basare anche su elementi e performance ambientali, per questo abbiamo avviato uno studio per un progetto di riconversione con restituzione di aree impermeabili ad aree permeabili, in particolare i piazzali e i parcheggi. Un esempio concreto è il parcheggio già esistente in via Savelli, riconvertito con stalli di sosta con coefficienti di permeabilità molto alti, la realizzazione di aiuole, la piantumazione di alberi ecc. Proprio in merito alle nuove piante, il Comune ha adottato un piano di alberatura massiccio: all’inizio dell’amministrazione Giordani avevamo censito 150 mila alberi di proprietà pubblica tra quelli lungo le strade e quelli dei parchi. Alla fine del mandato contiamo di aggiungerne 80 mila».
Nel 2024, secondo il report dell’Arpav, il Veneto ha registrato l’anno più caldo almeno dal 1955, con un’anomalia media di più 1,44 °C. Crescono notti tropicali (sono quelle in cui la temperatura non scende mai sotto i 20 °C e sono state 49 in pianura) e giornate con oltre 35 °C. Non solo agosto, come si potrebbe facilmente pensare: anche febbraio è stato il mese più caldo.
I centri socio-culturali della città di Padova offrono spazi climatizzati dove le persone anziane possono incontrarsi, conversare e partecipare ad attività ricreative. Strutture come il centro Età d’Oro, le sedi del Csc Mortise, i centri Auser di Basso Isonzo e Savonarola restano aperti per gran parte dell’estate, diventando un punto di riferimento prezioso per socializzare in sicurezza. Infine, per chi cerca compagnia o assistenza, la comunità di Sant’Egidio, attiva in diversi quartieri della città, propone incontri settimanali e momenti di condivisione. Sono inoltre operativi durante l’estate i centri diurni per anziani, come Casetta Michelino, Casa Famiglia Gidoni e il Centro Diurno Fai, che accolgono sia persone autosufficienti sia coloro che necessitano di maggior supporto. Per ricevere la spesa a domicilio si può contattare Confesercenti al numero 049-8698611.