Mosaico
Erika onlus. L’Armenia, il nuovo impegno
L’associazione Erika onlus raccoglie fondi per chi è in difficoltà, soprattutto bambini
L’associazione Erika onlus raccoglie fondi per chi è in difficoltà, soprattutto bambini
Da cosa nasce cosa e questo vale soprattutto nel volontariato. Anche quando a unire sono le tragedie, nella fattispecie guerre e relativi profughi. È successo di recente per l’associazione Erika di Limena-San Giorgio in Bosco, che ha rilanciato la raccolta fondi “Declipse Armenia” per la pace in Armenia e nel Nagorno Karabakh. Stavolta l’ha fatto però nel nome di un 24enne recentamente scomparso in montagna, Stefano Bazzacco, che viveva con la famiglia a Onara di Tombolo. Appassionato di alpinismo, Stefano era stato volontario nelle iniziative di pace in Bosnia Erzegovina con un altro gruppo, il comitato SconfinaMenti di Campo San Martino. Prima della Bosnia aveva fatto parte pure di un’altra realtà solidale, l’Operazione Mato Grosso. Tutto questo, finché una scalata in solitaria tra i monti del Friuli Venezia Giulia, tra il 20 e il 21 settembre scorsi, gli è stata fatale. Una donazione può essere perciò il modo per ricordare una parte importante della sua vita. «Abbiamo già racimolato a ottobreuna somma dedicata a Stefano, inviata prontamente ai nostri riferimenti a Yerevan (capitale del Paese caucasico) – spiega Isidoro Rossetto, che di Erika è presidente e fondatore – Oltre a questo, abbiamo assegnato altri 2 mila euro direttamente a SconfinaMenti per le loro attività nei Balcani. Senza dimenticare i profughi ucraini, per cui contributi sono giunti in pochi a mesi a 17 mila euro. Tutto questo, cercando sempre di collaborare con le altre associazioni del territorio». La stessa organizzazione di volontariato Erika, forte di una quarantina di soci di cui almeno sei operatori fissi, ha compiuto 24 anni. Fu fondata per commemorare Erika, una ragazzina scomparsa nel 1995, a neppure 13 anni di età, in un incidente stradale. Nel tempo ha promosso progetti di ogni tipo, sia nella zona che negli angoli più dimenticati del pianeta, a favore delle comunità locali e in particolare dei bambini. E lo ha fatto attraverso eventi culturali e benefici nel territorio. Ma negli ultimi anni è molto più dura raccogliere fondi, vuoi per i grandi problemi come la pandemia, vuoi per l’aumento dell’individualismo. «Purtroppo la generosità non è più una cosa scontata – ammette con amarezza Isidoro Rossetto – sono sempre meno le donazioni, nel numero e nella quantità, anche per questo ci facciamo forza tra gruppi di volontariato. Nel 2021 abbiamo raccolto quasi 40 mila euro in meno del 2020. La raccolta in nome di Stefano resta comunque aperta». Peraltro è a favore alle vittime di una guerra, quella combattuta tra Armenia e Azerbaijan due anni fa, passata parecchio in sordina, nonostante gli oltre 100 mila profughi, soprattutto minori. Per informazioni: www.associazionerika.org