Skip to content
  • Edizione Digitale
  • Abbonati
logo
  • Ultimi Articoli
  • Sezioni
    • Chiesa
    • Idee
    • Fatti
    • Mosaico
    • Storie
  • REGIONALI 2025
    • Live Elezioni Regionali 2025
    • Inserto Speciale Elezioni Regionali
  • Rubriche
  • Speciali
  • EVENTI
  • Scrivici
  • Edizione Digitale
  • Abbonati
Area riservata

Dal Campo Alla Tavola | Dal Campo Alla Tavola #08 2025

giovedì 27 Novembre 2025

La revisione dei trattori può salvare la vita

L’Inail stima in un centinaio le morti da ribaltamento di mezzi agricoli. La normativa è obbligatoria ma inapplicata
Emanuele Cenghiaro

Il ribaltamento del trattore è la principale causa di incidenti gravi in agricoltura, che i dati Inail quantificano in un centinaio di vittime ogni anno. Nel Veneto, tra gli ultimi episodi in ordine di tempo, le cronache riportano la morte di un 60enne a Valle di Cadore mentre nel bosco stava facendo legna assieme al padre, testimone impotente della tragedia. Nell’ultimo periodo, nella nostra Regione, si è assistito a quasi un decesso al mese, da Cinto Euganeo a Valdobbiadene.
Tra i motivi di questi incidenti vi è un parco macchine in buona parte obsoleto e una normativa – la revisione tecnica obbligatoria dei mezzi agricoli – inapplicata. Un decreto interministeriale l’ha introdotta nel 2015, la legge è però inapplicata per assenza del decreto attuativo. È un provvedimento già in vigore in altri Paesi europei, dove avrebbe ridotto sensibilmente la mortalità.
«Quest’anno, da gennaio a settembre, in agricoltura ci sono stati nel Veneto sette infortuni mortali. Di questi, tre sono stati causati da schiacciamento del trattore che si è ribaltato – conferma Alberto Bertin dell’Ufficio legislativo di Coldiretti Veneto – Uno dei problemi per cui la normativa non è in vigore è che ci sono migliaia di trattori da revisionare, servono punti in cui farlo. Non è così semplice, non è come la revisione di una automobile, si devono fare delle prove tecniche. I fondi pubblici un tempo finanziavano anche la messa in sicurezza dei mezzi agricoli, oggi finanziano solo l’acquisto di nuove macchine: non è la stessa cosa».
«Ogni ribaltamento è un fallimento del sistema di prevenzione», ha dichiarato Andrea Borio, presidente di Federacma, la Federazione italiana delle associazioni nazionali dei servizi e commercio macchine. Secondo i dati elaborati dalla Federazione, in Italia circolano oltre due milioni di mezzi agricoli, dei quali ben il 70 per cento ha ormai un’età media superiore ai 25 anni, ma molti sono anche più vecchi e non hanno i dispositivi di sicurezza previsti dalla legge. Come evidenziato da Inail, circa un milione di trattori risultano privi di cinture di sicurezza e/o di strutture di protezione in caso di ribaltamento (rollbar), dispositivi fondamentali per evitare che l’operatore resti schiacciato dal mezzo in caso di incidente e che si possono installare anche sui mezzi che non ne dispongono.
«La revisione obbligatoria – ha continuato Borio – è il primo passo, non più rinviabile, per fermare questa strage silenziosa. Molti mezzi continuano a circolare privi di dispositivi essenziali o freni efficienti. Non bastano l’esperienza o la prudenza: senza controlli, anche una semplice attività può trasformarsi in tragedia. In nessun altro settore produttivo sarebbe accettabile lavorare con macchinari non verificati da decenni. Non servono nuove leggi ma applicare quelle già approvate. La revisione dei trattori non è una formalità burocratica: è un dovere morale verso chi lavora la terra, riguarda la dignità e la sicurezza del lavoro agricolo».

La formazione è alla base dell’attività di prevenzione

La legge 81 del 2008 in materia di sicurezza nei luoghi di lavoro riguarda anche l’agricoltura. Per la sua piena attuazione è però importante soprattutto la formazione. «Il tema è molto ampio – spiega Alberto Bertin dell’Ufficio legislativo di Coldiretti Veneto – Per prima cosa vi è la sicurezza legata alla salute. Salute intesa in senso lato, non solo gli infortuni mortali, che sono una triste piaga. Sono anni che sappiamo, come dicono i dati di Spisal e Regione, che gli incidenti da ribaltamento di trattore sono la prima causa di decesso».
Dietro questi incidenti vi sono delle vere tragedie familiari. Nella maggior parte dei casi riguardano gli imprenditori o i coadiuvanti familiari, non i dipendenti. È un problema, rileva Bertin, di «percezione del rischio»: un dipendente che ha fatto il corso sulla sicurezza è più attento a osservare le regole, se può usa il trattore più nuovo e tutti i dispositivi; i titolari spesso hanno meno remore a rischiare.
«Tuttavia – continua Bertin – guardando ai dati in generale delle morti sul lavoro, nel Veneto si è passati dai 53 decessi del 2014 ai 23 dello scorso anno. Nel 2025, a fine settembre, erano 28. Questo indica che l’azione di informazione e formazione sulla sicurezza, ormai decennale, sta producendo degli effetti».
Nel 2024 in Veneto sono stati fatti oltre 200 corsi di formazione, dove si spiega anche cosa accade se un trattore si ribalta. La sola Coldiretti ne ha attivati 72, seguiti da circa 1.200 partecipanti, e a Verona sta sperimentando persino l’uso di un visore virtuale. Sono state fatte simulazioni di ribaltamento anche con i ragazzi degli istituti agrari. La Regione ha inoltre attivato dei Piani mirati intercettando quasi 900 aziende che avevano presentato criticità negli ultimi anni.

Ultimi articoli della categoria

Cari vecchi pioppeti, siete troppo pochi

venerdì 28 Novembre 2025

Cari vecchi pioppeti, siete troppo pochi

“Libeera”, birra in rosa contro la violenza

venerdì 28 Novembre 2025

“Libeera”, birra in rosa contro la violenza

Annata agraria. Il 2025 padovano veste in chiaroscuro

giovedì 27 Novembre 2025

Annata agraria. Il 2025 padovano veste in chiaroscuro

Condividi su
Link copiato negli appunti
Logo La Difesa del Popolo
  • Chi siamo
  • Privacy
  • Amministrazione trasparente
  • Scrivici

La Difesa srl - P.iva 05125420280
La Difesa del Popolo percepisce i contributi pubblici all'editoria.
La Difesa del Popolo, tramite la Fisc (Federazione Italiana Settimanali Cattolici) ha aderito allo IAP (Istituto dell'Autodisciplina Pubblicitaria) accettando il Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale.
La Difesa del Popolo è una testata registrata presso il Tribunale di Padova decreto del 15 giugno 1950 al n. 37 del registro periodici.