Con l’aiuto di Guido Marangoni, proviamo a concretizzare le sue riflessioni sulla speranza in un dono concreto. «Qualsiasi oggetto che sia realizzato da realtà sociali – suggerisce lo scrittore – è un bel dono, alimenta la speranza e dà qualcosa in più. Permette a chi lo dona e a chi lo riceve di diventare partecipi dello stesso progetto di speranza. Detto questo, realtà che propongono cose di loro produzione ve ne sono tante. Rimanendo a Padova, posso fare alcuni nomi: mi vengono in mente in primis le Cucine popolari. Penso alla cooperativa Vite Vere Down Dadi e al loro negozio In.Perfetto, oppure all’Opera della Provvidenza Sant’Antonio, alla Cooperativa Solaris, al gruppo Polis… Sono solo alcune, ma se ne possono trovare tante altre». Marangoni parla anche di libri, che sono sempre un bel dono. Ne segnaliamo alcuni nelle prossime pagine, qui ci soffermiamo sul suo ultimo, Siamo fatti di-versi, perché siamo poesia, (Cairo, € 17,50). «È una raccolta dei brevi pezzi che scrivo ogni settimana sul Corriere della Sera, dove tengo una rubrica in cui racconto “buone notizie”. È come un esercizio, cercare di leggere le buone notizie nelle cose semplici, quelle di tutti i giorni, anche quando sembrano cattive. Dietro c’è il desiderio, che è di tutti, di avere una rotta certa nella vita, una bussola, una rosa dei venti: la mia sono le notizie; anzi, le buone notizie. Non le cerco nello straordinario, ma che abbiano a che fare con gli altri. Per me, in primis, sono le buone notizie che ci porta Anna».