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Edilizia e Restauri | Edilizia & Restauri #01 2025

martedì 18 Febbraio 2025

Gli interventi e i restauri nei luoghi del Giubileo. L’invito alla ri-scoperta

Nell’anno giubilare la Diocesi di Padova ha individuato alcuni luoghi che sono indicati ai fedeli quali significative mete di pellegrinaggio.

Emanuele Cenghiaro

In queste pagine ne segnaliamo alcuni, celebri o meno, che in previsione del tempo giubilare hanno colto l’occasione per affrontare dei lavori di restauro. È anche un invito a visitarli di persona. Viene presentato alla comunità venerdì 21 febbraio il restauro della pala Noli me tangere nel santuario di Monteortone (Abano Terme). La chiesa è quattrocentesca e vanta numerose opere d’arte, tra cui un affresco di Jacopo da Montagnana: la sua storia risale all’apparizione della Madonna nel 1428 al soldato Pietro Falco, immersosi in una fonte d’acqua termale, guarendolo dalle ferite riportate in battaglia. «In vista del Giubileo e del centenario dell’elevazione in parrocchia, che avvenne il 31 dicembre 1925 – racconta il parroco, don Giuseppe Galiazzo – avevamo fatto fare da un restauratore, Giorgio Socrate, una valutazione dello stato di salute delle pale del santuario. Ne è risultato un discreto stato conservativo generale, ma alcune avevano bisogno di un intervento, così abbiamo avviato un ciclo di restauri con il progetto di intervenire su un’opera all’anno, in base alle disponibilità della parrocchia, che già è impegnata a sostenere gli importanti restauri strutturali al santuario fatti negli anni precedenti». Dando la precedenza alle opere che hanno una necessità più urgente di intervento, è toccato appunto al Noli me tangere, tempera su tela di Giovan Battista Bissoni del 1616, in cui Gesù risorto appare alla Maddalena. Al quadro è stato fatto, dallo studio AR di Rubano, un restauro completo, anche della cornice lignea, degradata soprattutto nella parte bassa. Le prossime tele in attesa di intervento sono San Pietro e gli apostoli di autore ignoto tra Cinquecento e Seicento), Santa Monica con i santi Agostino e Nicola da Tolentino del Vassilacchi detto l’Aliense (inizio Seicento), San Carlo Borromeo in adorazione della Croce di Giovan Battista Pellizzari (prima metà del Seicento), i Santi Tiburzio, Gerardo e Paolina di Francesco Migliori (inizio Settecento), Gesù Cristo in croce tra i santi Agostino e Girolamo di Palma il Giovane (inizio Seicento). La basilica-santuario di Santa Maria delle Grazie di Este ha in corso un importante intervento riguardante il restauro dei portali di ingresso e l’apertura di un nuovo accesso. Il primo è rivolto ad arrestare il processo di degrado in atto sui portali: è già concluso l’intervento alle bussole interne e al coro ligneo dietro l’altare, che hanno beneficiato di un trattamento antitarlo, mentre le porte battenti laterali in ferro sono state restaurate e ritinteggiate. Il successivo lavoro sarà invece effettuato in primavera, quando il tempo lo permetterà: sarà installato un cantiere fisso per restaurare il portone di ingresso del Settecento. Questo è solo un primo stralcio di un intervento più ampio, programmato in estate, che prevede l’apertura di una nuova porta laterale per il collegamento diretto, ora inesistente, con lo spazio libero interno del complesso edilizio parrocchiale, i locali, le funzioni, le attività ivi contenute (casa delle suore, centro parrocchiale): si creerà così un nuovo luogo di incontro e accoglienza dopo le celebrazioni, visto che il sagrato del tempio, fronte strada, è molto ridotto. La nuova porta sarà aperta in prossimità del transetto e non implica interventi invasivi. Si potranno così anche abbattere in parte le barriere architettoniche della basilica, creare un’ulteriore via di esodo in caso di emergenza, rendere più comodo l’accesso al vicino parcheggio pubblico, agevolare l’accesso dei pellegrini a spazi dove saranno previsti servizi di supporto, creando un vero percorso che veda l’ingresso sul fronte principale del santuario, la visita alla chiesa e l’uscita verso lo spazio all’aperto. L’importo per tutto il progetto è di 90 mila euro, sostenuti da un contributo del Circolo Noi e della Regione Veneto, ma anche dall’iniziativa “Un mattoncino per la nostra Basilica”, ovvero la proposta di adottare simbolicamente un mattoncino con una donazione del valore di 50 euro. A ogni donatore viene rilasciato un mattoncino simbolico numerato da 1 a 1.320, che è il numero necessario per coprire l’intero importo dei lavori. È stato restaurato il portale della Biblioteca antoniana nella basilica di Sant’Antonio, a Padova, che si affaccia sul chiostro del Generale. La sua conformazione è quella realizzata negli anni Trenta del Novecento, quando l’accesso pubblico alla biblioteca fu spostato nella posizione attuale. Al tempo venne dipinta una finta scenografia colonnata attorno al portale in pietra tenera di Verona. Nella parte alta furono, invece, risistemate due statue, provenienti dall’interno della basilica così come gran parte del materiale lapideo del chiostro. In particolare, si tratta di opere provenienti dal vecchio altare del presbiterio, quello realizzato da Girolamo Campagna al posto di quello donatelliano nel Cinquecento, poi smembrato da Camillo Boito a fine Ottocento. Per loro, l’intervento è consistito soprattutto in una pulizia completa da polveri e guano.

I luoghi giubilari si preparano

Parrocchie, famiglie e singoli fedeli stanno già programmando visite ai luoghi giubilari diocesani. In questa pagina tocchiamo il santuario delle Grazie di Este, il santuario di Monteortone (la cui pala restaurata del Bissoni viene presentata alla comunità venerdì 21 febbraio alle 20.45 alla Casa del Pellegrino) e la basilica del Santo; nelle prossime due l’ex monastero della Santa Croce di Campese e il santuario delle Sette chiese giubilari di Monselice.

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