Certo che sì. La volpe e il futuro è un libro illustrato, rivolto ai più piccoli ed è stato pubblicato a inizio 2023 dal collettivo di artisti italiani Roy Ming. È la storia di Saki, una volpe, e di un orso, Peppe. Sono molto amici, solo che quest’ultimo ha l’impegno improcrastinabile di raccogliere il miele e si ritrova così a non avere tempo per giocare. Saki allora pensa bene di costruire un robot aiutante; all’inizio l’orso non è convinto, ha un po’ paura, poi mettendo alla prova il robottino scopre che è un alleato utile, sa lavorare anche meglio e permette a Peppe di avere più tempo libero per giocare. Insomma, la morale come ogni favola che si rispetti è che se usata correttamente, la tecnologia può essere una preziosa alleata. Fine della storia? Beh, non proprio perché La volpe e il futuro, e può sembrare paradossale, è il primo libro scritto e illustrato dall’intelligenza artificiale. Ed è anche acquistabile su Amazon in forma cartacea o digitale. Roy Ming è un collettivo di artisti la cui identità è celata, ma il nome è un omaggio a Roy Batty, il replicante fuggitivo del film Blade Runner, e celebre per il monologo «Io ne ho viste cose che voi umani non potreste immaginarvi». E sì che un libro totalmente affidato all’Ai ancora non l’avevamo visto: «Il testo è stato scritto utilizzando ChatGpt, che ha permesso di creare il testo in modo automatizzato – si legge sul sito del gruppo – Abbiamo fornito input al programma e lavorato a stretto contatto con l’Ai per ottenere il risultato finale. Tramite un processo di interazione, abbiamo perfezionato e raffinato la storia iniziale e chiesto all’Ai di produrre ulteriori dettagli. Non abbiamo apportato modifiche al testo, ma l’ordine di alcuni paragrafi è stato cambiato per migliorare la scorrevolezza della storia». Procedimento simile con le illustrazioni create mediante il software Midjourney semplicemente fornendo input testuali senza apportare modifiche e selezionando quelle che si adattavano meglio alla storia. Con annessi bug, errori di un sistema che si sta ancora perfezionando: in alcuni frangenti, per esempio, la volpe ha sei artigli al posto di quattro.
La qualità rimane, comunque, sorprendente. E sorprende forse di più sapere che il mercato editoriale ha già assorbito e messo in circolo diversi titoli generati artificialmente. L’agenzia di stampa britannica Reuters ha svolto una ricerca sullo store americano di Kindle, la sezione di Amazon che vende e-book, e ha “scovato” più di 200 libri che hanno come autore diretto o come co-autore proprio ChatGpt. Parliamo, in realtà, di manuali legati proprio all’utilizzo del software che ha avuto fama internazionale tra fine 2022 e inizio 2023, ma non mancano anche raccolte di poesie e libri per l’infanzia, come del resto è quello prodotto da Roy Ming. Non solo traduttori, ma anche gli stessi scrittori devono iniziare a “temere” la concorrenza delle macchine? Ed è etico trarre profitto da un’opera elaborata dall’Ai? Sono domande le cui risposte non possono essere né catastrofiche, né volte a sminuire i dubbi di chi vive all’interno del settore. E poi subentra la questione atavica dei diritti e della proprietà intellettuale. Midjourney, per esempio, per generare le immagini utilizza un enorme database di foto e grafiche prelevate da internet, sulla carta, senza consenso. Ma si può definire, a sua volta, autore stesso l’intelligenza artificiale? Nella Convenzione di Berna per la protezione delle opere letterarie e artistiche del 1886 (la prima in assoluto sulla materia, nata su idea di Victor Hugo e ancora oggi presa come riferimento) diverse sono le disposizioni che evocano il concetto di “autore” senza mai definirne la natura umana. Per la “soddisfazione” di Roy Batty.