Se è vero che l’Italia è caratterizzata dall’oltre 70 per cento di Comuni al di sotto dei cinquemila abitanti, allora è auspicabile che il cambiamento possa (o debba necessariamente) partire anche e soprattutto dagli agglomerati urbani più o meno piccoli. Non sorprende, dunque, se in Veneto il primo municipio aderente alla Rete nazionale dei Comuni sostenibili, è Cappella Maggiore, 4.643 abitanti a gennaio 2023, in provincia di Treviso non troppo distante da Vittorio Veneto. Nel 2021 è entrato a far parte della Rete dei Comuni sostenibili, l’associazione nazionale (con quasi cento amministrazioni aderenti) più grande in Europa di Comuni, Province, Città Metropolitane che si dedicano allo sviluppo sostenibile e alla territorializzazione degli Obiettivi dell’Agenda 2030. E con uno slancio ancor più lungo, verso il 2050, scelto dalla della Commissione Europea per il raggiungimento della neutralità climatica. «Nel tempo, come amministrazione, abbiamo portato avanti iniziative legate alla sostenibilità che oggi ritroviamo nell’Agenda 2030 – specifica Mariarosa Barazza, prima cittadina, rieletta nel 2022 e già sindaca dal 2007 al 2017 – Nel 2015, per esempio, abbiamo sostituito tutta l’illuminazione pubblica, passando dalle lampade a vapori di sodio e di mercurio a quelle a led; oppure abbiamo valorizzato la coltura dell’olivo, in un’area dove la vite la fa da padrona, una scelta nata sia per diversificare il settore, ma anche per recuperare colline abbandonate e combattere il dissesto idrogeologico. Le azioni, dunque, c’erano, ci mancava però qualcuno o qualcosa che potesse metterle in ordine, fare un programma, ma soprattutto misurare l’incidenza di questi progetti: non sempre si ha la controprova dell’andare nella direzione giusta. Dopo tutto è una questione di metodo, e perché no anche scambiarsi buone pratiche con altri Comuni: l’essere in rete significa anche questo, “copiare” cose buone fatte dagli altri è più semplice e funzionale dell’inventarsele da zero e da sé». L’associazione, che aderisce all’ASviS, l’Alleanza italiana per lo sviluppo sostenibile, punta sul monitoraggio volontario delle politiche locali di sostenibilità, un set di indicatori composto da cento domande che spaziano dall’economia, all’ecologia, al sociale, permettendo al Comune stesso di capire su quali fronti investire, su quali aspetti è in ritardo e come agire. Cappella Maggiore, per esempio, è sostenibile al 75 per cento e per Mariarosa Barazza è lo stimolo a continuare a migliorarsi: «Quello che proviamo a far capire ai giovani e ai cittadini è l’interconnessione di determinate tematiche e i Goal lo dimostrano: non si può parlare di emergenza climatica, sorvolando sul sociale, sulle pari opportunità, sulle partnership. Ecco, si parla di uno sviluppo armonico della comunità e in questo la Rete è un aiuto, perché all’interno c’è chi ha già studiato questi processi e ci può dare una mano ad adottare una visione lungimirante, non basta “fare le cose bene”, vanno fatte cose bene seguendo gli Obiettivi del 2030». Con i giovani e grazie ai giovani, Cappella Maggiore si è, poi, trovata al centro del mondo. Gli studenti dell’istituto comprensivo cittadino, assieme ai coetanei delle scuole dei paesi confinanti, hanno avviato “Un ponte per la sostenibilità”: guidati dai loro docenti ed educatori, sono diventati ambasciatori di varie iniziative in materia di ecologia e, in sinergia con i loro colleghi da tutto il mondo, stanno promuovendo e diffondendo la consapevolezza sul tema ambientale. Questo li ha portati a stringere legami e progetti di scambio con la Gems Legacy school di Dubai, il più grande e strutturato gruppo educativo negli Emirati Arabi Uniti: Asha Alexander, preside e rappresentante Onu per il cambiamento climatico, nel 2022 è stata ospite nel piccolo Comune trevigiano e, un anno dopo, all’interno della cornice della Cop28 proprio a Dubai, la preside ha restituito l’invito. Cappella Maggiore, infatti, è stata l’unica delegazione italiana inviata a partecipare al forum: «Questo ci dimostra ancora una volta che la differenza si può farla anche dal basso – rimarca con orgoglio Barazza – Saremo anche in un punto di periferia, ma dobbiamo prendere la consapevolezza che siamo il centro delle nostre azioni e responsabili di una direzione differente. Il nostro plusvalore, quello che è stato maggiormente apprezzato a Dubai, è il nostro agire e pensare superando i compartimenti stagni, aprendoci al dialogo tra istituzioni, scuola e volontariato». “Ascoltare i giovani, avere a cuore il futuro del mondo” è il loro motto: l’hanno ribadito a Dubai, parola di quel 70 per cento di Comuni con meno di cinquemila abitanti.
In Veneto, le amministrazioni aderenti alla Rete dei Comuni sostenibili sono soltanto tre: oltre alla già citata Cappella Maggiore, troviamo Vigasio (in provincia di Verona), circa diecimila abitanti e dal 2022 all’interno dell’associazione. Nello stesso anno è entrata a far parte anche Rovigo.