Fatti
“In un contesto di incertezza geopolitica, la maggioranza degli europei intervistati ritiene che l’Ue dovrebbe assumere un ruolo più importante nella protezione dei suoi cittadini dalle crisi globali e dai rischi legati alla sicurezza”: lo afferma il 68% del campione sentito da Eurobarometro per il sondaggio diffuso il 3 settembre e svolto lo scorso maggio ascoltando il parere di 26.410 cittadini dei 27 Paesi membri. Eppure, a differenza di quanto si potrebbe ritenere, sicurezza e difesa non mettono in ombra altre urgenze segnalate dagli europei.
Affrontare insieme le sfide. Nel riferire – fra percentuali, slide e commenti – i risultati del sondaggio, l’istituto demoscopico dell’Ue che ha sede a Lussemburgo sostiene che “la quasi totalità dei cittadini chiede che gli Stati membri dell’Unione siano più uniti (90%) e più di tre quarti ritengono che l’Ue abbia bisogno di più mezzi per affrontare le sfide globali attuali (77%) (percentuale che sale all’85% tra gli intervistati italiani).
Leggendo complessivamente i risultati dell’indagine si ha però l’impressione di qualche incoerenza di fondo tra le opinioni espresse;
e, soprattutto, che rispetto al sovranismo diffuso e all’euroscetticismo dilagante, i risultati e i commenti forniti da Eurobarometro siano un po’ troppo rosei.
Sicurezza ed economia. Secondo gli intervistati, “per rafforzare la propria posizione nel mondo e affrontare l’attuale contesto politico ed economico, l’Ue – vi si legge – deve concentrarsi sulla difesa e sulla sicurezza (37% in generale; per gli italiani: 29%) e sulla competitività, sull’economia e sull’industria (32%, contro il 28% per l’Italia)”. Per investire meglio in ciò che conta, “quasi otto europei su dieci ritengono che il compito di finanziare progetti debba spettare sempre di più all’Ue nel suo complesso, piuttosto che ai singoli Stati membri (78%)”. In questo caso è lecito domandarsi se agli intervistati siano state fornite informazioni sulla composizione del bilancio, del suo finanziamento (quasi tutto proveniente proprio dagli Stati membri) e della spesa Ue.
Impatto sulla vita. Eurobarometro riferisce che quasi tre intervistati su quattro affermano che le azioni dell’Ue “hanno un impatto sulla loro vita quotidiana (72%)”:
la metà – non di più… – lo considera “positivo” (50%), dato che sale al 63% tra gli intervistati italiani;
il 31% “né particolarmente positivo né particolarmente negativo”; il 18% “negativo” (contro il 14% in Italia).
Stabilità, benefici. L’Ue è peraltro considerata “un luogo caratterizzato dalla stabilità” e il 73% dei cittadini europei afferma che il proprio Paese “ha tratto beneficio dall’appartenenza all’Unione”. I principali motivi citati dagli intervistati sono il contributo dell’Unione alla protezione della pace e al rafforzamento della sicurezza (37%), il miglioramento della cooperazione tra gli Stati membri (36%) e il contributo alla crescita economica (29%).
Alcune priorità. Le domande si concentrano poi su alcuni temi relativi all’Europarlamento, committente dell’indagine. Per quanto riguarda le questioni alle quali il Parlamento europeo dovrebbe dare la priorità, si citano innanzitutto
“l’inflazione, l’aumento dei prezzi e il costo della vita (41%), la difesa e la sicurezza (34%) e la lotta contro la povertà e l’esclusione sociale (31%)”.
Per il 46% degli italiani la priorità è di occuparsi dell’inflazione e del costo della vita.
Trasparenza valore fondamentale. Il 91% dei cittadini afferma che “il Parlamento europeo deve disporre di tutte le informazioni e i mezzi necessari per controllare adeguatamente la spesa dell’Ue”. L’85% degli europei, con una maggioranza in tutti i 27 Paesi membri, concorda inoltre sul fatto che “l’erogazione di fondi agli Stati membri dovrebbe essere subordinata al rispetto dello Stato di diritto e dei principi democratici”. È evidente che, a seconda di come sono formulate le domande, possono emergere, da questo come da altri sondaggi, risposte differenti.
Il commento della presidente. La presidente del Parlamento europeo, Roberta Metsola, commenta: “I cittadini dell’Ue vogliono che l’Europa si concentri sulla sicurezza e sull’economia. Guardano all’Ue come a un fattore di stabilità e si aspettano una voce europea forte e unita nell’attuale mondo incerto. Le nostre priorità e il prossimo bilancio a lungo termine dell’Ue devono quindi consentire all’Unione di affrontare le nuove realtà geopolitiche”.